13 Marzo 2020

Volley Prato, futuro incerto: “Non sappiamo se il campionato riprenderà”


Il mondo dello sport ai tempi del Covid-19 si adegua alle direttive nazionali e attende di conoscere il proprio futuro. Così fa anche il Volley Prato. Una situazione inedita per tutti a cominciare da allenatori e staff tecnici che devono inventarsi strategie e schede d’allenamento casalinghe per mantenere per quanto possibile in forma gli atleti in attesa della ripresa dell’attività in palestra.

“Abbiamo interrotto gli allenamenti dal 5 marzo – dice Mirko Novelli, tecnico del Volley Prato – Abbiamo sospeso l’attività di tutte le nostre squadre e, come tutti, siamo in attesa di indicazioni dalle autorità. Ai giocatori abbiamo dato delle disposizioni su alimentazione e attività da fare a livello individuale per mantenersi in forma. La prima squadra e la Serie D stanno facendo anche pesi. Ho suggerito ai ragazzi di tenersi in forma a livello individuale. Di più al momento non possiamo fare”.

Novelli prova a parlare anche del futuro. “Il campionato non so se riprenderà e se in quel caso sarà falsato – prosegue il tecnico – Stare fermi per tanto tempo e poi riprendere l’attività non sarà semplice. Sarà un’incognita per tutti. I più giovani perché perdono abitudine a certi gesti tecnici, i più esperti perché fisicamente potranno risentire dello stop. La ripresa, se ci sarà, sarà tutta da interpretare. Al di là di questo però è sicuro che per il Volley Prato è sicuramente una stagione travagliata. L’abbiamo iniziata scontando difficoltà enormi di preparazione a causa dell’indisponibilità di impianti dove allenarci e adesso dovremo far fronte a questo ulteriore stop che certo non farà bene alla condizione dei ragazzi”.

“Ho parlato con le altre società e sono tutti in difficoltà – conclude Novelli – Io, rispetto ad altri, sono però stato sempre timoroso su questa emergenza sanitaria e quindi ho preferito fermare tutto anche prima delle disposizioni governative. Una misura che secondo me ha una doppia valenza positiva. La prima riguarda ovviamente la salute dei ragazzi che deve essere sempre tutelata e che è in cima ai nostri pensieri ed alle nostre preoccupazioni. La seconda è molto più pragmatica e riguarda il fatto che allenandoci a livello individuale, in caso di positività di uno di noi, alla ripresa dei tornei non avremo tutta la squadra e lo staff in quarantena e questo ci consentirà di giocarci al meglio le nostre carte”.

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