Il Movimento 5 stelle annuncia una doppia iniziativa a livello nazionale e toscano per consentire a chi ha l’hobby di coltivare un orto o un piccolo appezzamento di terreno di poter continuare nella sua attività amatoriale, nel rispetto delle misure di sicurezza sanitaria e di distanziamento previste dai decreti governativi per il contenimento del Covid – 19.
“In Toscana – spiega la candidata alla presidenza della Regione, Irene Galletti – ci sono molti cittadini che hanno la passione dell’agricoltura amatoriale e che posseggono o gestiscono un piccolo orto dal quale ricavano il sostentamento alimentare per se stessi e per le loro famiglie. Consentire a queste persone di poter proseguire la loro attività, significherebbe dimostrare la giusta attenzione nei loro confronti, senza per questo compromettere le disposizioni di sicurezza e di contenimento del contagio cui tutti noi dobbiamo attenerci. Ci sono sindaci toscani che si sono già mossi in questa direzione, ma sarebbe importante dare un indirizzo valido per tutta la regione, evitando di andare in ordine sparso. Per questo chiedo sin da ora al governatore Rossi di approvare subito un’ordinanza che vada in questa direzione”.
Parallelamente, la deputata Chiara Gagnarli, componente della commissione Agricoltura alla Camera, si muoverà a livello nazionale.
“Presenterò un ordine del giorno al decreto Covid attualmente in fase di conversione alla Camera – sottolinea Gagnarli – affinché si chiarisca che le attività di cura dei terreni, anche se a livello familiare, sono da ritenere un’esigenza primaria a tutti gli effetti e che, come tali, in questo periodo devono essere garantite, seppure a un solo componente della famiglia, nel rispetto delle prescrizioni di sicurezza e delle norme igienico sanitarie previste”.
Coltivo l’orto a livello amatoriale da piu’ di 40 anni in maniera continua, l’ho sempre consigliato a tutti ed ancora adesso lo consiglio perche’ si fa una buona attivita’ fisica ed e’ fondamentale per la salute. Questo e’ il periodo a cui non si dovrebbe rinunciare per la piantagione delle piantine che comprometterebbe la raccolta estiva anche perche’ e’ ammessa la vendita. Penso che lo spostamento effettuato da persona singola all’interno del proprio comune sia necessario.
C’è già una iniziativa in tal senso su change org, che a raccolto circa 9.000 firme di adesione. È il caso di tenerne conto, come d’altra parte della autorizzazione già concessa ai produttori di piante da orto, che non riescono a vendere, penalizzando immotivatamente tutto il settore.
Si chiede soltanto di non vanificare gli sforzi compiuti fino a questo momento consentendo la conduzione di lembi di terra da preferirsi a file da fare nei punti vendita dove, non sempre, si riescono a rispettare le distanze di sicurezza.
buongiorno è opportuno anche per chi possiede un terreno nei comuni vicini dare la stessa possibilità.
parto da casa pochi km e sono isolato in campagna dove stà il problema?
condivido pienamente questa iniziativa anche perchè, al di là dei risvolti economici di sostegno alimentare alla famiglia ed ai rivenditori di prodotti agricoli, serve anche al benessere psico-fisico del conduttore dell’orto amatoriale oltre al decoro e protezione dell’ambiente che, diversamente, rischierebbe di essere abbandonato e soggetto anche a fenomeni di dissesto
IMMENSA!!!
Ho una piccola oliveta che da venti anni curo, a livello amatoriale, con sacrificio. Ora sarebbe il momento di iniziare i trattamenti per evitare che le piante fossero contagiate dalle infezioni fungine. Fra poco sarà il tempo di iniziare il monitoraggio contro la mosca olearia. Stanno crescendo le erbe infestanti che, con il prosieguo della siccità, fra poco potrebbero costituire un elevato rischio di incendio. Sono perfettamente d’accordo con l’iniziativa che senz’altro condivido.
Concordo; coltivare da solo un piccolo appezzamento nello stesso comune o in un comune limitrofo dovrebbe rientrare negli spostamenti abituali. Pensate a chi ha seminato nei mesi invernali ed adesso deve effettuare la raccolta …. non può raccogliere quello che ha seminato ed è costretto a comprarlo al supermercato! Sono situazioni paradossali che possono essere sanati diminuendo addirittura il rischio di contagio.
LA REGIONE SARDEGNA con l’ordinanza n.11 del 24 marzo 2020, ha detto si ad una sola persona al giorno. Ma anziché procedere in ordine sparso occorre che sia consentito a livello nazionale.Bravissima la deputata Chiara Gagnarli: Bisogna far presto in quanto il mese di aprile è cruciale per gli ortaggi,se salta non vi sarà raccolto.
Fateci coltivare i nostri orti
condivido pienamente questa iniziativa coltivare orti non è solo un hobby ma un sostentamento alle famiglie specie a chi abita nei piccoli paesi di montagna dove non vi è nessun negozio di alimentari.
ho l’orto a 800 metri da casa appena fuori il paese dove abito di 700 anime con nessun caso finora di contagio ma mi è stato detto dalle forze dell’ordine che non posso recarmici. purtroppo le norme sono sempre pensate per le grandi città e a noi ci privano anche delle piccole cose di cui possiamo godere.
sono di Livorno ho l’orto a 5km da casa stò buttando via tutto perchè non posso curarlo l’ho preso circa 4 anni fà perchè trovato diabetico in forma lieve ma diabetico dieta e tanto movimento con l’orto riuscivo a tenerlo nei limiti ora è quasi raddoppiato, un giorno trveranno mi auguro presto un antivirus per questo maledetto coronavirus ma a me il diabete non passerà perchè è una malattia cronica e stando fermo o girare intorno allo stabile non fà niente questo vale spero per tutti quelli che nelle mie condizioni facevano movimento nel proprio orto
Andando nell’orto da soli non si contagiare non si viene contagiati invece non posso coltivare il mio orto a un km da casa ma devo correre rischi comperando la verdura al supermercato
Giusto ! Ma bisogna fare in fretta ad emettere una delibera regionale per tale necessità, per evitare alla varie polizie di far cassa su chi ha necessità di lavorare l’orto ( vedi articolo il Tirreno dell’11 Aprile di Maria Meini )
Daniele
Non basta a livello regionale, perché altrimenti una regione potrà farlo e un’altra no, in base alla sensibilità del singolo. E comunque non mi sembra che si sia smosso gran che. È uscito il nuovo decreto e non è cambiato nulla. A nulla sono valse fin qui le richieste pacate. Mica possono aspettare in eterno le colture.
Un orto in collina abbandonato, sia pur recintato, diventa il regno di animali randagi Non è pensabile negare la possibilità, con una certa frequenza almeno ad una persona del nucleo familiare di andare a controllare e intervenire per riparare eventuali danni.
Nel rispetto delle direttive andare nel proprio orto a qualche centinaia di metri nel comune dove si abita non credo che modifica l’andamento dei contagi. Per contro evita di andare ai super mercati per acquistare ortaggi e frutta dove si il contagio è in agguato.Mi auspico l’autorizzazione a poter gestire gli orti sia a breve per dare corso ai lavori indispensabili per la stagione.
Non posso che essere d’accordo – dateci questa possibilità – i motivi sono del tutto leciti, sopratutto per il fatto che nell’orto ci va una sola persona, quindi inserite al più presto una deroga perchè la stagione è quasi al termine.
Ps. sono nelle stessa condizione di quel signore che è affetto da diabete e il movimento è necessario.
Ottima iniziativa. Io vivo in puglia,ho sessanta piante di olivo che curo in proprio e mi viene chiesta la partita IVA, che non ho mai avuto, per gli spostamenti.Il problema è avvertito in tutta l’Italia ma solo qualche Governatore ( Toti ad oggi)si è dimostrato sensibile ed operativo.
il mio orto dista circa 70 km dal mio Comune. la distanza x me non è un problema perché con quell che porto a casa rientro con le spese e mi giova alla salute. qui in sardegna è prevista la coltivazione ma entro il proprio comune. mi si sta rovinando tutto e la stagione estiva è compromessa
Fateci coltivare i nostri orti PRENDETE ESEMPIO DALLA REGIONE SARDEGNA
a Roma mi hanno multata perchè stavo andando nell’orto per innaffiare le piante
SONO CERTAMENTE D’ACCORDO. IO IL MIO ULIVETO CE L’HO IN UN COMUNE LIMITROFO A 8 KM DA CASA. PER ADESSO NON HO POTUTO FARE NIENTE. SE DOVESSERO DARE L’AUTORIZZAZIONE ENTRO QUESTO MESE, QUALCOSA SI RIUSCIREBBE ANCORA A IMPOSTARE.NE SAREI VERAMENTE CONTENTO
Una amica mi chiedeva dato che sta a firenze e il terreno lo ha nel Chianti si può muovere per sistemarle?
Mi stupisco che fino ad ora si sia impedito di svolgere una sana attività fisica lontano dalle vie cittadine e quindi con pressochè nulle possibilità di contagio, diminuendo le file ai supermercati e negozi di alimentari e favorendo il consumo di prodotto locale. Che cervelli abbiamo!
Sono di Trieste e nell’ordinanza della nostra regione all articolo 13 si dice che é consentita la manutenzione del verde pubblico e privato. Non so se in Toscana avete lo stesso. Cmq abbiamo chiesto chiarimenti anche per il fatto che le campagne coltivabili sono fuori Trieste, nei comuni limitrofi. Speriamo che si possa farli in tutti Italia altrimenti tutte le lavorazioni orinaveri non effettuate creeranno dei danni all’organizzazione della coltivazione. Un saluto a tutti
Insisto anch’io perché sia concesso ai coltivatori amatoriali o hobbisti di riprendere la coltivazione del proprio orto, considerato che questo può essere fatto nel rispetto delle norme di distanziamento. Nel mio orto, io andrei da solo e non costituirei nessun rischio per altre persone.Mi trovo nella zona di Bagnoli-Agnano e l’orto che coltivo può essere raggiunto anche a piedi. Che cosa prevedono la Regione Campania e il comune di Napoli?
Condivido pienamente l’iniziativa. Ho un terreno in un altro Comune ed adesso è anche il periodo in cui oltre a piantare l’orto è necessario provvedere alla pulizia dei cantoni che devono essere opportunamente curati. Ma non posso delegare ad altri devo farlo personalmente. Per piacere fate presente che questa dell’agricoltura non professionale è comunque un esigenza primaria e non solo un passatempo. L’anno scorso ad esempio un cantone non trattato ha preso fuoco in estate e si è rischiato moltissimo.
Si spera che avvenga quanto prima.
In questo periodo oltre a piantare prodotti semplici bisogna arare,potare gli olivi e quant’altro.l’emergenza e
L’erba che in questo periodo si sviluppa.
Possiedo 3500 mq di agrumeto con numerosi alberi da frutta anche tropicali; già sono in maturazione le nespole di cinque piante; ancora ci sono arance; c’è la produzione di limoni. Sono pensionato è ho sempre coltivato il fondo da solo con sporadici interventi solo di chi doveva potare o innestare le piante. Ha senso non potere andare da solo nel mio piccolo agrumeto e stando in completo isolamento e non poter fare quello che per me è stata sempre attività salutare oltre che utile per rifornirmi e rifornire amici e parenti dei frutti della terra ?
Se è vero che l’unione fa la forza, allora non posso tirarmi indietro e con sommo piacere aggiungo il mio contributo alla causa: Che venga finalmente concessa questa sana e straordinaria opportunità di frequentare una palestra a cielo aperto; ringrazieranno tutti anche gli ospedali!
Con profondo sentimento, un abbraccio, per ora virtuale.
Il proibizionismo e’ ingiustficato. L’isolamento sociale nella campagna e’ fisiologico.
Da un anno coltivo un orto privato x uso famigliare,
E non sto a contatto di altre persone. Sono 2 mesi che non mi recò più Nell’orto.
ma perchè, poi uno solo? come faccio a fare tuto da sola? siamo due coniugi, ci aiutiamo, conviviamo… Capisco le implicazioni ma basterebbe un certificato di matrimonio…
È quasi ora che il governatore della Puglia autorizza chi ha un orto o degli alberi di ulivi o frutta a coltivare come è stato fatto in Sardegna. Le ricordo al governatore che la Puglia è la seconda pianura di Italia ed il la regione della frutta e verdura. Quindi si dia una mossa