29 Aprile 2020

Coronavirus, in Toscana gli stranieri si contagiano meno degli italiani. E fra i cinesi c’è stato un solo caso


Dall’inizio della pandemia da coronavirus in Toscana sono rimasti contagiati solo 347 cittadini stranieri. Si tratta del 4,3% del totale: su 8.017 infezioni, infatti, 6.781 risultano a carico di cittadini italiani (84,6%),  mentre per 889 (11,1%) la cittadinanza risulta mancante. La vera curiosità è che fra gli stranieri che hanno contratto il Covid-19 c’è un solo cittadino cinese. Un dato che nessuno si sarebbe aspettato all’inizio della pandemia, alla luce del fatto che la città di Prato ospita una delle più grandi comunità cinesi d’Europa e che, dato l’esordio dell’infezione, sembrava destinata a diventare un epicentro di Covid-19.

I dati sono stati analizzati e forniti dall’Agenzia regionale di sanità. Le nazionalità non italiane presenti nella casistica toscana sono 64: il 18,4% dei casi SARS-CoV-2 positivi provengono dall’Albania, il 15,3% dalla Romania, il 14,1% dal Perù, il 5,5% dalle Filippine e il 3,7% dal Brasile, India e Marocco. Solo 11 i casi che sono riconducibili a Paesi con un sistema economico sviluppato. Fra i cittadini cinesi che ricordiamo rappresentano il 13% dei residenti stranieri in Toscana è stato registrato soltanto 1 caso.

Una spiegazione data dall’Ars sul minore contagio fra gli stranieri rispetto che fra gli italiani va a riguardare la più giovane età che caratterizza la popolazione migrante (il famoso effetto “migrante sano”), fattori genetici protettivi che sembrano caratterizzare la popolazione afroamericana, il clima caldo caratteristico sempre dei paesi africani che sembra in generale avere avuto in passato un impatto mitigatorio della carica virale della famiglia dei coronavirus, possibile impatto di alcune vaccinazioni, come l’antitubercolare, particolarmente diffusa negli stessi paesi. In linea con quanto osservato fra gli italiani, il rapporto di genere maschio/femmina che vede le donne più coinvolte dall’infezione ma, a differenza di queste ultime, le straniere risultano in percentuale maggiore (straniere: 60,5%; italiane: 53,1%).

 

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