La Regione Toscana ha avviato lo studio sperimentale, no-profit, con l’Azienda ospedaliero-universitaria pisana quale centro promotore e coordinatore, per utilizzare a scopo terapeutico il plasma iperimmune di pazienti guariti dal Covid-19 su malati con polmonite che richiedano la ventilazione assistita. Da sabato sono stati arruolati i primi pazienti guariti, che si sono resi disponibili a donare il plasma.
“La capacità di promuovere ricerca in periodo epidemico, restando ben incardinati ai protocolli nazionali AIFA, è un nostro preciso impegno e testimonia l’alto livello dei nostri professionisti – ha dichiarato il presidente Enrico Rossi – Noi abbiamo deciso di tentare ogni strada: potenziamento dei posti in terapia intensiva, terapia precoce e somministrata a domicilio ai pazienti con Covid-19 iniziale con l’utilizzo delle USCA (Unità speciali di continuità assistenziale) sul territorio, screening sierologici su gruppi ben definiti per una migliore mappatura del contagio, ed infine mascherine gratuite per tutta la popolazione, rappresentano i segni tangibili del nostro impegno a tutto campo”.
Se la sperimentazione darà i risultati sperati, si potrà eventualmente pensare alla produzione industriale di plasma o di gamma-globuline iperimmuni a titolo noto di anticorpi anti SARS-Cov-2, come lo è stato, ad esempio, per il tetano e per l’epatite B, un prodotto standardizzato di grado farmaceutico, con caratteristiche di costanza e ripetibilità senza denominazione commerciale.
E’ auspicabile quindi che la donazione di plasma da parte dei guariti di Covid-19 riesca ad arruolare il maggior numero di donatori possibili, a cominciare proprio dai donatori abituali.