8 Aprile 2020

Ecco chi si ammala di Covid in Toscana: il 10% sono operatori sanitari. Due positivi su tre non avevano patologie pregresse


Le statistiche ufficiali, che derivano dai dati che la Regione Toscana invia ogni giorno alla Protezione Civile nazionale, posizionano per adesso la Toscana undicesima regione in Italia, con 16 casi ogni 10.000 abitanti (contro la media italiana di 22 casi per 10.000, Lombardia prima regione con 65×10.000), e con un tasso di letalità (deceduti\casi) tra le più basse in Italia: 6% contro il 12,8% della media Italia.
Ma da oggi possiamo anche descrivere, “fotografare” più da vicino quali sono le caratteristiche dei casi di nuovo Coronavirus in Toscana. L’Agenzia regionale di sanità, in collaborazione con la Asl Toscana centro, ha analizzato, per conto della Regione Toscana, i dati che gli operatori dei Dipartimenti di Prevenzione delle Asl nord ovest, centro e sud est, hanno informatizzato sulla piattaforma messa a disposizione dall’Istituto superiore di sanità (ISS). Al 7 di aprile erano 4.812 le schede immesse: l’80,5% del totale dei pazienti, che in Toscana, alla stessa data erano 6001. La Asl Toscana Centro, quella a cui appartiene Prato, è la più lenta nell’inserire i dati, avendo una copertura del 64,5% sul totale dei pazienti. In pratica, per la nostra Asl, la fotografia scattata dall’Agenzia regionale di sanità è una fotografia parziale, scattata analizzando 1619 pazienti, anziché i 2511 totali.
Ma vediamo quali sono le linee di tendenza regionale.
I primi casi di malattia Covid-19 risalgono alla fine di febbraio e c’è stato un andamento tendenzialmente in crescita delle nuove diagnosi fino al 3 aprile 2020. Questo dato è condizionato dall’aumento del numero dei laboratori impegnati nel processare i tamponi (da 3 a 13) e dall’aumento dell’offerta stessa dei tamponi. Il tempo mediano trascorso tra la data di insorgenza dei sintomi e la data di diagnosi è di 5 giorni per tutto il periodo considerato.
Età e genere dei casi. L’età mediana dei soggetti risultati positivi a SARS-CoV–2 è di 61 anni (in Italia è di 62 anni). Com’è noto, il virus colpisce prevalentemente la popolazione matura ed anziana della popolazione, sia italiana che toscana: solo il 3% ha meno di 18 anni, mentre la fascia di età in cui ricade la maggior parte dei casi è quella dei 51-70enni (36,6%), seguita da quella degli ultrasettantenni (34,3% dei casi), e da quella dei 19-50enni (26,1%). Due terzi dei pazienti che hanno contratto il virus (ovvero 3205 persone, pari al 66,2%) non aveva nessuna patologia cronica, mentre uno su cinque era affetto da 2 patologie croniche, il 13% da 3 o più patologie croniche, e l’1% da una patologia cronica. Tra i 1636 pazienti con almeno una condizione clinica pre-esistente (33,8% dei soggetti covid positivi), le patologie più comuni sono il diabete, le malattie cardiovascolari e quelle respiratorie croniche. In Toscana non c’è uno sbilanciamento di genere tra i contagiati: i positivi maschi sono il 50.8%, mentre le donne rappresentano il 49,2%.

Gravità della malattia. Circa un terzo (31%) dei casi positivi al virus SARS-CoV-2 è stato ospedalizzato, l’8,8% ricoverato in terapia intensiva. Le persone di età più avanzata sono particolarmente a rischio di sviluppare manifestazioni più gravi di Covid-19. Circa la metà degli ultrasettantenni positivi al SARS-CoV-2 è stato ricoverato, rispetto a circa un terzo dei 51-70enni, al 12% di quelli tra i 19 e i 50 anni e al 5% tra i bambini e gli adolescenti.
Decessi. Oltre l’80% dei decessi hanno riguardato la popolazione sopra i 70 anni di età, in cui la letalità, espressa dal numero dei decessi sul totale dei casi positivi, è del 12,1%, mentre è dell’1,5% nella fascia 51-70 anni. La fascia d’età sotto i 20 anni non è stata colpita. Il 76,4% di questi aveva almeno una patologia cronica concomitante.
Casi lievi – Interessante è l’evoluzione dello stato clinico dei pazienti, soprattutto se analizziamo la situazione nelle diverse settimane: le persone con sintomi lievi o asintomatiche sono passate dal 46% dei casi positivi nella settimana 1-7 marzo a più del 75% dei casi emersi nell’ultima settimana. Un dato che, visto in prospettiva, appare molto positivo.
«I dati che emergono da queste analisi ci restituiscono in modo chiaro il peso che anche la popolazione toscana ha dovuto sostenere in termini di conseguenze sanitarie – afferma Fabio Voller, coordinatore dell’Osservatorio di Epidemiologia dell’Ars – e il peso che anche gli operatori sanitari hanno dovuto affrontare: gli operatori sanitari positivi al virus SARS-CoV-2 sono 526, quasi il 10% di tutti i casi positivi, una popolazione giovane di 50 anni in media e molto spesso di sesso femminile. Ma cominciamo ad intravedere la luce in fondo al tunnel: i casi lievi aumentano, mentre diminuiscono i ricoveri, soprattutto in terapia intensiva». In particolare, nella Asl Toscana Centro (dove ancora manca il dettaglio di un terzo dei malati) gli operatori sanitari positivi al coronavirus erano 184, di cui 70 uomini e 114 donne.

Il report dice anche che l’area pratese in rapporto alla popolazione è una di quelle meno colpite dal coronavirus in Toscana, ma anche qui il dato è viziato dal ritardo nell’inserimento delle informazioni sulla piattaforma dell’Istituto superiore di sanità da parte della Asl Toscana Centro. Il rapporto di Ars conta 159 positivi pratesi, rispetto ai circa 300 comunicati ufficialmente dalla stessa Asl. Per avere un raffronto attendibile, conviene dunque rapportarsi ad altri territori della stessa Asl: Prato, con 61,7 casi positivi ogni 100.000 abitanti, ha circa la metà dei contagiati dell’area fiorentina (119 contagiati ogni 100.000 abitanti) e pistoiese 130,7 contagiati ogni 100.000 abitanti).

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