Un confronto tra la mortalità generale nei primi mesi del 2020 con quella osservata nello stesso periodo degli anni precedenti: è l’indicatore scelto dalla Agenzia regionale di sanità Toscana per valutare l’impatto del COVID-19 sulla mortalità della popolazione, sia quella diretta che quella indiretta. L’Ars ha raccolto i dati di 221 comuni toscani, che assicurano una rappresentatività del 90% della popolazione regionale.
Nel periodo che va dal 1 gennaio al 31 marzo 2020 nei 221 comuni toscani si sono verificati 10.677 decessi totali. Complessivamente, nel primo trimestre del 2020, nei 221 comuni sono stati registrati 430 decessi in meno rispetto alla media 2015-2019. Considerando, però, separatamente i mesi dell’anno il confronto con gli anni precedenti mostra un aumento dei decessi nel mese di marzo: +9% (318 decessi in più) rispetto alla media dei decessi nel periodo 2015-2019. Nei primi due mesi del 2020 la mortalità nei 221 comuni era stata più bassa rispetto agli anni precedenti.
L’aumento della mortalità 2020 nel mese di marzo è più consistente tra gli uomini rispetto a quanto osservato nelle donne. Ad eccezione della classe under 40 gli incrementi di mortalità si sono registrati in tutte le classi di età.
Nella nostra Asl i decessi in più nel mese di marzo, rispetto alla media 2015-2019, sono 97 (+6.6%).
A Prato sono stati 218 nel 2020, contro i 200 di media degli anni precedenti.
L’andamento giornaliero dei decessi dal 1 gennaio al 31 marzo nei 221 comuni toscani mostra che fino alla fine di febbraio la mortalità è stata inferiore rispetto alla media dei 5 anni precedenti. Dalla fine di febbraio si osserva un’inversione di tendenza che si consolida durante il mese di marzo. Da notare che l’inizio dell’inversione di tendenza è precedente di diversi giorni alla data del primo decesso COVID-19, segnalato ufficialmente in Toscana il 9 marzo 2020.
In Toscana, nel mese di marzo sono stati segnalati 217 decessi COVID-19 e sono avvenuti in 106 dei 221 comuni analizzati finora. “Se si prende a riferimento la media del periodo 2015-2019, l’eccesso di mortalità in questi 106 comuni è pari a 357 decessi in più. Quindi ad oggi i decessi COVID-19 costituirebbero il 61% dell’eccesso di mortalità. In ogni caso, queste elaborazioni sono da considerarsi del tutto provvisorie, considerando che il fenomeno epidemico è tutt’ora in atto. E’ altrettanto evidente che una valutazione più approfondita sarà possibile quando saranno disponibili le singole cause di morte e il loro contributo agli eccessi di mortalità” conclude lo studio.