12 Aprile 2020

La Sacra Cintola domina la piazza vuota nel giorno di Pasqua. La benedizione del Vescovo sulla città FOTO e VIDEO


La Sacra Cintola domina la piazza vuota in questa inedita Pasqua segnata dal coronavirus. Dal pulpito di Donatello il vescovo Giovanni Nerbini ha impartito la benedizione su tutti i pratesi con la preziosa reliquia mariana simbolo religioso e civile della città. Accanto a lui il sindaco Matteo Biffoni. Esattamente come è avvenuto lo scorso 19 marzo, quando si è tenuta l’ostensione straordinaria del Sacro Cingolo sulla piazza vuota per chiedere l’intercessione della Madonna e la sua protezione in questa emergenza sanitaria. Con loro questa volta c’era anche il prefetto Rosalba Scialla, nominata pochi giorni fa alla guida della prefettura di Pavia e tornata a Prato per l’occasione.

Quella di Pasqua è la prima ostensione canonica dell’anno. Ma in questo 2020 è stata la seconda dopo quella straordinaria nel giorno di San Giuseppe. Come nella volta precedente il rito è stato quello della tradizione anche se svolto in maniera semplificata: a porte chiuse e con una sola «mostra» all’interno e all’esterno della cattedrale rispetto alle tre previste dal cerimoniale.
Il Vescovo, accompagnato dal Sindaco e dal Prefetto, è salito sul pulpito e guardando piazza del Duomo vuota e silenziosa ha impartito la benedizione con la Sacra Cintola.

 

 

 

 

Per riassumere significativamente il momento che stiamo vivendo come testimoni dell’ostensione sono stati chiamati i rappresentanti delle istituzioni coinvolte in questa delicata emergenza e due cittadini provenienti dal mondo del lavoro, settore provato dalle restrizioni stabilite dal Governo per far fronte al rischio contagio. Nella Cappella del Sacro Cingolo hanno assistito al rito il vicario del Questore Mario Barbato, il responsabile della Protezione civile del Comune di Prato Sergio Brachi, l’imprenditore tessile Iacopo Scuccimarra, uno dei titolari della rifinizione Cambi Luigi, e Ioan Pavel, disoccupato del settore edile di origine rumena.

Presenti alla cerimonia il parroco canonico Luciano Pelagatti, il vice parroco don Gino Calamai e il diacono Guglielmo Spanò, che ha avuto il compito di estrarre la Sacra Cintola dal cofano dell’altare, aperto con le tre chiavi: due di proprietà del Comune e una di pertinenza del Vescovo. Il rito è stato documentato e sottoscritto nel rogito curato dal cerimoniere comunale Maurizio Lindi.

Il canto del Te Deum, l’inno delle grandi solennità, ha concluso la celebrazione.

Ricordiamo che le cinque ostensioni annuali del Sacro Cingolo, la cintura che la tradizione vuole sia appartenuta alla Madonna, si tengono a Pasqua, primo maggio, 15 agosto per l’Assunta, 8 settembre (Natività di Maria) e il giorno di Natale.

 

Foto di Alessandro Fioretti e Ivan Marianelli

 

 

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Marco Giraldi
Marco Giraldi
4 anni fa

Anche ieri si è compito il gesto simbolico dell’ostensione della Sacra Cintola effettuata dal Nostro Vescovo Monsignor Giovanni Nerbini insieme alla gerarchia ecclesiale composta dal Parroco della Cattedrale Don Luciano Pelagatti, dal Viceparroco Don Gino Calamai, al seminarista Massimiliano Ricci ed infine il Diacono Guglielmo Spanò facente parte della Cattedrale. Della classe politica era presente il Sindaco della nostra città Matteo Biffoni, il Prefetto Rosalba Scialla tornata in città per questo avvenimento ma si è trasferita a Pavia perchè ha ricevuto la nomina come nuovo Prefetto e non è mancato il Responsabile della Protezione Civile del Comune di Prato Sergio Brachi come le figure di alcune figure in rappresentanza di certe azienda o di categorie di lavoratori. Questa è la “Prima pasqua” che celebra il nostro vescovo così come l’ostensione della cintola mariana seppure in una piazza vuota di fedeli per via del Covid 19 ma abbiamo seguito il tutto direttamente sul Canale 74 di TV Prato con inizio alle 17:30 per la recita dei vespri ed il canto del “Te deum” come forma di Ringraziamento al Signore per aver potuto celebrare la Santa Pasqua ed infine è avvenuta l’ostensione della sacra Cintola effettuata inizialmente alla Loggia del Ghirlandaio all’interno della Cattedrale vicino alla porta di entrata e successivamente al Pulpito del Donatello all’esterno del Duomo. E’ la seconda volta che si è verificata l’ostensione della cintola in una piazza vuota come il giorno della Festa del Papà ovvero Giovedì 19 Marzo giorno della ricorrenza di San Giuseppe. IL tutto fu fatto per rievocare il triste episodio avvenuto nel 1494 quando l’allora cardinale Giovanni De Medici(futuro Papa Leone X) compì questo rito per scongiurare l’aiuto della Madonna perchè il popolo pratese era stato colpito da una terribile epidemia di pestilenza. Voglio avere un pensiero per i vescovi emeriti Monsignor Gastone Simoni e Franco Agostinelli per aver fatto sentire la loro voce seppure telefonicamente in cui si dimostravano fiduciosi che questa epidemia sarebbe passata e che Prato si sarebbe rialzata perchè ha saputo affrontare momenti peggiori quindi tornerà a splendere il sole negli occhi dei pratesi come in quello degli italiani e di tutte le altre popolazioni sparse nel mondo. Concludo riportando le parole del Salmo Biblico 15 letto durante la Messa della Notte di Pasqua che dice: “Proteggimi o Dio in te mi rifugio”. Che questa piaga faccia cambiare il cuore dei duri e convertire i Giuda di oggi, si possa attingere la forza di fare come Simone di Cirene che aiutò Gesù a portare la croce verso il Golgota(Quinta Stazione della via Crucis) anche se noi dobbiamo portare la croce dei nostri problemi ma sull’esempio del cireneo possiamo tendere la nostra mano volontariamente o involontariamente per alleggerire il carico di chi è costretto croci pesanti e una buona azione compiuta è sempre un gesto di ammirazione verso gli altri e verso Dio