17 Aprile 2020

Morello Marchese: “Nell’Asl Toscana centro 252 posti letto Covid liberi, nuovi contagi soprattutto in famiglia e nelle Rsa”


In calo i ricoveri dei pazienti positivi al coronavirus nei presidi dell’Asl Toscana Centro. E’ quanto spiegato dal direttore generale dell’azienda sanitaria, Paolo Morello Marchese: “In base al dato di stamani – ha affermato – di 752 posti letto complessivi dedicati all’area Covid ne risultano occupati 498, con 252 posti liberi, di cui 71 in terapia intensiva”.
Alta invece la quota dei posti letto occupati nelle strutture dedicate alle cure intermedie per i pazienti Covid dimessi dagli ospedali e in fase di guarigione e agli ospiti delle Rsa che pur essendo positivi non necessitano di cure ospedaliere: “Su 127 posti attivi – ha proseguito Paolo Morello Marchese – quelli occupati sono 108”.
Sempre per quanto riguarda la Asl Toscana Centro, prosegue l’esecuzione dei test sierologici su tutti i 14.853 dipendenti dell’azienda sanitaria: “Col sierologico abbiamo raggiunto al momento 11.222 persone, il 76% dei nostri dipendenti”. Per quanto riguarda le altre categorie a rischio individuate e per le quali il test viene eseguito dalla Asl, tra cui medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, guardie mediche, personale sanitario e amministrativo degli istituti penitenziari, la percentuale raggiunta al momento è del 30- 40%.
Morello ha parlato anche del trend dei contagi:
“Abbiamo gli asintomatici che circolano, se pur in maniera frammentata, e quindi il contagio si mantiene. La riflessione fatta dall’Iss è che circa il 90% della popolazione sia ancora esente da contatto col Covid-19, e questo implica inevitabilmente un rischio che si perpetua nel tempo, perché appena si aprono i cancelli il virus trova diverse persone ancora vergini e quindi tende a ripartire. Perciò – ha aggiunto – le misure da adottare nella fase 2 devono essereadeguate a questo rischio, che permane. La maggior parte dei nuovi contagi, dopo il lockdown, si sono registrati nelle piccole comunità chiuse, ossia nei nuclei familiari e nelle Rsa”.

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