3 Aprile 2020

Pagamenti alle aziende, Confartigianato attiva il monitoraggio sugli insoluti. Ecco come segnalare i casi


Momenti di viva preoccupazione per le piccole imprese pratesi alla prova delle prime scadenze di pagamenti da quando è stato ordinato il blocco delle attività. Il fantasma degli insoluti è un vero e proprio incubo che rischia di diventare una sentenza di sopravvivenza o meno per molte aziende, in particolare quelle del conto terzi tessile ma non solo.
Confartigianato Imprese Prato ha, a questo scopo, attivato un sondaggio su un campione di imprese appartenenti a vari settori per monitorare l’andamento dei pagamenti: un sondaggio che si trasformerà in un vero e proprio osservatorio permanente curato dall’associazione.
“Al momento stiamo ottenendo i primi riscontri dalle aziende – spiega Moreno Vignolini (nella foto), presidente regionale della Federazione Moda Confartigianato – E’ tuttavia ancora presto per tracciare un andamento veritiero in quanto le diverse forme di pagamento vanno dal 31 marzo al 10 aprile variando tra ricevute bancarie e bonifici. Una cosa è tuttavia certa: non pagare in questo momento le lavorazioni significa solo volersi approfittare della situazione, in quanto i pagamenti di oggi sono relativi a produzione di dicembre e gennaio, in periodo di non emergenza”.
Confartigianato valuta positivamente le presa di posizione degli industriali che invocano la ripresa delle attività. “Un grido di dolore – dice Vignolini – che ci fa supporre che gli ordini ci siano e che alla ripresa dell’attività si possa quindi ricreare un flusso finanziario per risollevare le sorti del distretto. Una richiesta, quella di riaprire, che ci trova pienamente concordi anche per non perdere la stagionalità dei nostri prodotti”.
Le valutazioni di Vignolini si soffermano poi sul rapporto tra committente e terzista. “E’ sbagliato dire che committenti e terzisti siano due anelli diversi della stessa catena perché questi ultimi non sono semplici fornitori dei primi ma sono strutture sinergiche di produzione col committente. E se chiudono i terzisti a causa degli insoluti, chiude di fatto la capacità produttiva del distretto”.
Vignolini sottolinea poi che in un momento di grande difficoltà come l’attuale, nel distretto è necessario un senso di solidarietà tra imprese. “In questi momenti difficili, i più forti devono dare una mano ai più deboli: questo vale per i committenti nei confronti dei terzisti, contando su una capacità patrimoniale maggiore. Ma vale anche per noi terzisti nei confronti dei nostri fornitori”.
Il sondaggio di Confartigianato prosegue dunque nei prossimi giorni per tirare un bilancio reale della situazione. “E’ nostra intenzione monitorare con grande attenzione, anche per sapere ci sono coloro che stanno mettendo in maggiore difficoltà la catena produttiva, stilando una sorta di black list – dice Vignolini – Per questo invitiamo le aziende a segnalarci i casi più gravi e particolari del verificarsi di questo fenomeno scrivendo alla mail insolvenze@prato.confartigianato.it. E invitiamo tutti a non fare insoluti con la scusa che il loro cliente a sua volta non li ha pagati. Sarebbe solo un voler mascherare un comportamento scorretto”.

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