La notizia era nell’aria da giorni ma ieri sera è arrivata l’ufficialità: il governo ha prorogato al 3 maggio le restrizioni per arginare l’emergenza sanitaria legata al coronavirus. “Una decisione difficile ma necessaria di cui mi assumo tutte le responsabilità politiche” ha detto in diretta tv il premier Giuseppe Conte. Il nuovo decreto della presidenza del consiglio dei ministri però contiene anche alcune riaperture. Da martedì infatti potranno tornare in attività i negozi di vestiti per bambini, le cartolibrerie e le librerie. “La curva ci mostra chiaramente una situazione di decrescita, un segnale positivo che non deve però farci abbassare la guardia”, ha ribadito ieri il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro ricordando che le misure sono “essenziali”.
Nel decreto, oltre agli esercizi commerciali già citati, è stata concessa la riapertura alle seguenti attività: dall’uso delle aree forestali alla fabbricazione dei computer, dalla cura e manutenzione del paesaggio alle opere idrauliche, passando per il commercio all’ingrosso di carta e cartone. Rispetto ai precedenti provvedimenti, inoltre, il Dpcm consente di andare in azienda per predisporre le buste paga così come autorizza “previa comunicazione al prefetto, la spedizione verso terzi di merci giacenti in magazzino nonché la ricezione in magazzino di beni e forniture”. Resta possibile anche svolgere attività motoria da svolgere “individualmente” e “in prossimità della propria abitazione, purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona”. Per il resto, chiusura era e chiusura rimane: niente parchi, niente case vacanze, niente sport, compresi gli allenamenti per i professionisti. Neanche la possibilità di rientrare nelle proprie abitazioni: si resta dove si è, fino al 3 maggio.
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