23 Aprile 2020

Racket prostituzione di lusso: arrestata 40enne. Reclutava ragazze dalla Cina nonostante i divieti da coronavirus


La squadra mobile questo pomeriggio ha dato esecuzione di un’ulteriore ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di una 40enne cinese, già arrestata l’11 luglio del 2019. La donna, infatti, si è resa nuovamente autrice di reclutamento, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione di numerose connazionali all’interno di alcuni hotel di Prato, tra cui uno al Macrolotto.

La donna, attualmente sottoposta all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, dopo essere uscita dal carcere ha continuato nel reclutamento e sfruttamento di ragazze cinesi fatte giungere in Italia con visti turistici dietro la promessa di lauti guadagni.

La stessa, a seguito delle misure di contenimento per il coronavirus (che prevedevano la chiusura delle frontiere e degli aeroporti), è riuscita a fare arrivare a Prato le ragazze da sfruttare grazie agli scali in paesi europei che ancora non avevano bloccato i voli dalla Cina. Inoltre nel periodo di gennaio/febbraio scorso i clienti cinesi, preoccupati per il
contagio, chiedevano all’indagata di poter incontrare le giovani prostitute all’interno delle stanze degli alberghi di lusso, invece che nei consueti affittacamere a basso prezzo, in quanto li ritenevano più puliti e sicuri per evitare di contrarre il virus.

Come detto la donna era già stata destinataria di un’analoga misura restrittiva assieme a sette connazionali responsabili a vario titolo di sfruttamento della prostituzione, estorsione aggravata e rissa: tutto per garantirsi il controllo della prostituzione di lusso.

Le indagini poi nello scorso dicembre avevano portato a emettere altre tre misure cautelari in carcere per tre orientali, fra cui un noto 44enne pregiudicato cinese. Oggi una nuova puntata della vicenda, col nuovo arresto della donna.