27 Aprile 2020

Tessile, riapertura per molti ma non per tutti: caos dopo le indicazioni discordanti del governo


Riapertura si, no, per molti, ma non per tutti. E’ stata una domenica sulle montagne russe per le imprese tessili di Prato. Migliaia di imprese e di lavoratori in attesa di sapere se oggi, lunedì 27 aprile, avrebbero potuto riaprire dopo oltre un mese di chiusura forzata e 500 milioni di fatturato andati in fumo. Una situazione di caos che prosegue tuttora visto come è stata gestita dal governo, con centinaia di telefonate giunte alle associazioni di categoria per chiedere spiegazioni. Fino a sabato scorso, le aziende sapevano di poter riaprire a partire da lunedi 4 maggio, data di scadenza del vigente decreto governativo. Poi, due giorni fa, il presidente della Regione Toscana Rossi ha annunciato l’entrata in vigore di un’ordinanza che avrebbe consentito alle aziende tessili una riapertura a partire da lunedi 27 aprile, solo per le attività di manutenzione e conservazione delle materie prime di origine vegetali e animali a rischio deterioramento. L’ordinanza regionale è stata pubblicata soltanto nel tardo pomeriggio di ieri e prevedeva limiti stringenti: comunicazione preventiva alla Prefettura, rispetto dei protocolli di sicurezza, presenza ridotta di manodopera, e conservazione della documentazione che attestasse la tracciabilità del materiale tessile in lavorazione.

Nemmeno il tempo di leggere l’ordinanza regionale e da Roma arriva la notizia clamorosa: tre ministri – (Roberto Speranza (Sanità), Stefano Patuanelli (Sviluppo economico) e Paola De Micheli (Trasporti) – scrivono ad un altro ministro, Luciana Lamorgese (Interni), per fornire l'”interpretazione autentica” delle attività strategiche per l’economia nazionale, che già da settimane hanno potuto rimanere aperte. La nuova interpretazione allarga il perimetro e consente la riapertura anche alle aziende prevalentemente esportatrici, previa comunicazione alla Prefettura. Si aspetta che il premier Conte, nella conferenza stampa delle 20,30 di ieri dia indicazioni o conferme, ma la questione non viene affrontata, facendo capire che al pari di altre imprese manifatturiere, il tessile possa riaprire soltanto lunedi 4 maggio.

Invece il quadro è composito: le aziende tessili prevalentemente esportatrici e quelle fornitrici collegate possono riaprire, previa comunicazione al prefetto. Le altre possono solo fare soltanto manutenzione e conservazione delle merci deperibili appellandosi all’ordinanza della Regione. È questa l’indicazione che Confindustria Toscana Nord sta dando alle singole imprese che chiedono informazioni. Ma per ulteriori chiarimenti sarà la Prefettura a doversi esprimere.

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