20 Maggio 2020

Arci, si guarda al futuro: “I nostri circoli a disposizione per i centri estivi comunali”


Alcuni circoli Arci non se la passano affatto bene in questo momento: almeno 8 (sui 62 totali nella provincia di Prato) sono in difficoltà economica. Tanto che l’associazione ha lanciato sul territorio l’iniziativa del Fondo di solidarietà: i circoli più “in salute” aiutano quelli meno abbienti, facendosi garanti con i propri immobili presso le banche per mutui o finanziamenti da destinare, appunto, alle realtà che non riescono a pagare bollette e tasse. “Al momento i due circoli di Viaccia e Narnali hanno dato la loro disponibilità a fare da garanti – riferisce Enrico Cavaciocchi, presidente dell’Arci Prato -; sono due circoli solidi, parecchio in salute, grazie alle tante iniziative che hanno organizzato prima della chiusura e anche in virtù delle zone di riferimento, molto popolose”.

Anche l’ultimo decreto, nonché l’ultima ordinanza regionale che è seguita, non è che sia stata di grande aiuto: sostanzialmente i circoli Arci ne sono usciti azzoppati. Autorizzati a riaprire, ma solo limitatamente alle attività di somministrazione. Sospese tutte le attività sociali e ricreative, ovvero il cuore dell’Arci. Vietato giocare a carte e leggere i giornali, al circolo si va come al bar. “Ed è già un grande aiuto il poter riprendere le attività di bar e ristorazione, perché permette di ridare avvio all’autofinanziamento”, sottolinea Cavaciocchi. Anche se, ci si aspetta aiuti più sostanziosi anche dallo Stato: l’ultima speranza è nel decreto Rilancio.

Tante le difficoltà, come si vede, ma l’Arci guarda al futuro più prossimo e per ridare slancio, oltre che alle proprie disponibilità finanziarie, anche all’organizzazione di un programma che abbia una valenza sociale, culturale  e ricreativa più pregnante, guarda, in particolare, all’Estate ragazzi: “Abbiamo proposto al Comune di mettere a disposizione i nostri circoli per i centri estivi – racconta Cavaciocchi -, abbiamo tanti locali con spazi esterni annessi, sono un vero patrimonio che potrebbe essere sfruttato in questa estate-Covid in cui si immagina che non sia possibile organizzare corsi estivi sovraffollati. Forse la soluzione sarà quella di frazionare: i circoli ci sono”.

 

LS

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