7 Maggio 2020

Covid, si allenta la pressione sull’ospedale: i ricoverati a Prato sono 46, sei i casi gravi in terapia intensiva


Diminuiscono i nuovi casi di pazienti Covid a Prato (negli ultimi giorni se ne sono registrati appena uno, o nessuno, in tutta la provincia) e diminuisce anche la pressione sull’ospedale Santo Stefano: nelle ultime settimane,  in media sono stati ricoverati nei settori Covid dell’ospedale circa 20 pazienti. I dati di stamani parlano di 12 pazienti ricoverati nell’area covid (su una settantina di posti disponibili) e 6 pazienti covid più gravi, ricoverati in terapia intensiva (dove i posti complessivi sono 26). Nella palazzina del vecchio ospedale, allestita per i casi meno gravi, sono oggi ricoverati 28 pazienti Covid, a fronte di 44 disponibili.

“Non è stata disposta la chiusura di interi settori dedicati a pazienti Covid al Santo Stefano – precisa la direzione sanitaria dell’ospedale -. Rispetto all’andamento dei ricoveri che sono monitorati giornalmente dalle Direzioni sanitaria e infermieristica, sono stati sanificati alcuni posti letto per l’utilizzo da parte di altre specialistiche. E’ pienamente attivo il reparto bolla e continuerà ad esserlo nelle prossime settimane con una cooperazione dei settori Covid e Pronto Soccorso costante e consolidata”.

In una fase in cui stanno tornando a crescere gli accessi al pronto soccorso, la parola d’ordine è flessibilità. “Come nel periodo della conversione di settori ad area Covid sulla base delle necessità clinico epidemiologiche, anche in questa fase, sempre su criteri definiti in accordo con Regione e Ministero stiamo giornalmente monitorando la situazione, valutando anche il numero di pazienti covid e l’incremento degli accessi (pazienti non covid), così da poter riconvertire settori o aree dell’Ospedale nei setting più appropriati alle necessità che si presentano. La gestione di questo momento- prosegue la nota della Asl –  richiede flessibilità organizzativa e analisi continua dei dati epidemiologici, con un occhio sempre sui possibili sviluppi dell’andamento dei casi; per questo stiamo comunque mantenendo predisposti a pressione negativa e pronti all’uso settori che, qualora la situazione lo richiedesse potrebbero essere utilizzati immediatamente, nell’ottica di un continuo sguardo alle necessità future”.

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