Il babbo di un’infermiera dell’ospedale scrive al sindaco: “Troppa strafottenza della gente alle regole della Fase 2: così si rendono vani tutti i sacrifici fatti”


Un accorato appello da parte del babbo di un’infermiera dell’ospedale di Prato, il quale ha scritto al sindaco Biffoni per chiedere di far rispettare le regole della Fase 2. Giuseppe – questo il nome dell’autore della lettera, inoltrata anche alla nostra redazione – ha scritto ieri mattina all’alba, dopo una notte insonne, dopo aver assistito, nella giornata di lunedi 4 maggio, “allo spettacolo indegno della prima vera passeggiata a Prato dopo 50 giorni di pressoché totale chiusura”, tra “gruppi di amici a passeggio sulla ciclabile”, “mascherine indossate a tracolla a mo’ di sciarpa”, ciclisti “uno a fianco all’altro a chiacchiera e senza mascherina”, “adolescenti riuniti tutti insieme quasi tutti senza mascherina (almeno una dozzina) e perfino a tirare calci ad un pallone in un campino accanto alla parrocchia in via Teano”. La lettera si chiude con l’appello a fare qualcosa di veramente incisivo, “evidentemente – scrive Giuseppe – è finito il tempo della paura e degli eroi ed è iniziato quello del faccio quello che mi pare, chi se ne frega”. Di seguito il testo integrale.

 

Buongiorno Matteo,

Spero tu possa trovare il tempo di leggere questa e mail, scrivo a questa ora del mattino perche’ questa notte non riuscivo a chiudere occhio , pensavo e ripensavo allo spettacolo indegno che mi e’ toccato di vedere ieri alla prima vera passeggiata a Prato dopo 50 giorni di pressocche’ totale clausura.

Sono il papa’ di una infermiera dell’ospedale santo Stefano, sai una di quegli “eroi” tanto decantati in questi giorni terribili in tutta Italia.

Ci eravamo lasciati domenica 8 marzo e ti posso garantire che questi due mesi sono stati a dir poco strazianti come mi illudevo lo fossero stati per tutti gli italiani messi di fronte ad un qualcosa di assolutamente inaspettato e che ha visto il sacrificio di centinaia fra medici infermieri sacerdoti volontari lavoratori che hanno   immolato la propria vita per affrontare e combattere un qualcosa cui nessuno li aveva preparati e a mani nude nella stragrande maggioranza dei casi inizialmente, e per garantirci la possibilita’ di sopravvivere nel miglior modo possibile al chiuso delle nostre case.

Ti ringrazio per tutto quello che hai fatto nel tuo ruolo di sindaco, a prescindere dalla funzione istituzionale con i tuoi interventi dalla protezione civile sei anche riuscito a tenerci compagnia e darci forza per andare avanti con un minimo di fiducia nel futuro.

Ecco ieri purtroppo questa fiducia nelle persone e nel nostro futuro almeno per il momento mi e’ caduta del tutto, siamo stati a dir poco scrupolosi tutti, io e mia moglie, mia figlia e mio genero e perfino la bimba di 2 anni, ci siamo visti all’aperto e non in casa , con tanto di mascherine (tutti) e cercando di mantenere la distanza interpersonale di un metro e mezzo piu’ o meno ed era stato in ogni caso un grande sollievo incontrarsi anche con tutti questi limiti.

Peccato che durante la passeggiata abbiamo visto di tutto e di piu’, gruppi di tre o quattro ragazzini in bicicletta   con tanto di musica ad alto volume, nuclei familiari evidentemente di amici a passeggio a chiacchiera come se nulla fosse, gruppi di amici 40 50 enni anche loro a spasso sulla ciclabile a piedi parlando del piu’ e del meno e quasi tutti con la mascherina a tracolla a mo di sciarpa (sembra sia oramai un look non piu’ un dispositivo di protezione e rispetto nei confronti degli altri)

Gli orti ed i terreni privati invasi da gruppi che mi voglio augurare fossero familiari, ciclisti in fila indiana bardati di tutto punto o uno a fianco all’altro a chiacchiera anche loro e rigorosamente senza mascherina, gruppetti di anziani a coppia sulle panchine, insomma una giornata di piena estate come quelle che non si vedono nemmeno ad agosto.

Ma quello che mi ha fatto veramente infuriare è stato vedere quanti adolescenti riuniti tutti insieme quasi tutti senza mascherina (almeno una dozzina) e perfino a tirare calci ad un pallone in un campino accanto alla parrocchia in via Teano, straparlando del piu’ e del meno e ridendosela come se fosse il primo giorno dopo la fine dell anno scolastico, maschi e femmine queste ultime a gruppetti tutte in ghingheri e mascherina sul collo a sfilare al sole come si fa quando si va in vacanza chissa’ dove.

Che delusione Matteo, in questi due mesi ci eravamo illusi che le nuove generazioni prendessero in mano le sorti dell’umanita’ dopo una prova cosi’ tremenda per traghettarci   in un futuro migliore, ed inceve alla prima prova di responsabilita’ vedo strafottenza, fancazzismo, arroganza, e mi riferisco non solo a loro ma a tutte le loro famiglie che gli permettono di comportarsi in questo modo indegno, purtroppo in un paio d’ore non si e’ vista traccia di controlli di nessun tipo, e immagino cosa faranno questi esseri la sera dopo cena se questo era lo spettacolo che presentavano alle 4 del pomeriggio.

Caro Matteo che delusione, questa pandemia evidentemente ce la siamo proprio meritata ed il sacrificio che hanno fatto e che continuano a fare tutti quelli che si ammazzano letteralmente per curare i malati in condizioni fisiche e psicologiche estreme viene ripagato con una ipocrisia schifosa.

Mia figlia non ha commentato, probabilmente non trovava le parole penso, ma sapere che tutti i santi giorni entra in quel reparto in rappresentanza di questa gente cosi’ meschina e’ veramente una ferita profonda dell’anima.

Matteo ci eravamo fidati di te ed i risultati dell’andamento dell’epidemia ti avevano dato ragione ripagandoti degli sforzi e dell’impegno che hai profuso ma purtroppo dopo questo spettacolo offerto dai tuoi concittadini pagheremo il conto fra una decina di giorni o poco piu’ e se in questo lasso di tempo non riuscirete ad arginare questa strafottenza penso addirittura si rischi di fare un salto nel buio di una zona rossa che sarebbe un colpo tremendo per tutti ma sopratutto per gli operatori sanitari che solo da pochi giorni percepivano un minimo di respiro nell’organizzazione del loro impagabile impegno.

Fate qualcosa per favore ma qualcosa di veramente incisivo, evidentemente e’ finito il tempo della paura e degli eroi ed e’ iniziato quello del faccio quello che mi pare chi se ne frega.

Un caro saluto con fiducia nonostante tutto

Giuseppe

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Angela
Angela
3 anni fa

Complimenti al signor Giuseppe,pensavo di essere la sola ad aver notato la cosa visto la pubblicitàvpositiva fatta dai giornali.. Si condivido la sua delusione anche se non credo proprio sia da rivolgere ai giovani.. O non a tutti.. Probabilmente dipende dalle zone., dai genitori.. Ma posso dire che qui al soccorso ora che hanno il via libera le strade sono piene di stranieri ed anziani che passeggiano e fanno salotto, bar che invece che take way Si limita a non far entrare ma a far consumare davanti all’entrata.. Giardini con Lachine piene e mamme che spingono i bimbi sulle altalene avendo cura di togliere sole le strisce. In tutto qst nessuna volante che passa.. Ho 2 figli di 12 e 16 anni che da marzo non escono di casa, non sono stati dai nonni per rispetto on quanto categoria a rischio.. E poi vedi che i prima a non fregarsene delle norme. Sono proprio i pensionati.. Si.. Delusione é probabilmente la giusta parola. Bravo Giuseppe

Claudia
Claudia
3 anni fa

Caro sig. Giuseppe, ha ragione nel dire che si sono visti spettacoli indegni. Anche io ho notato quel gruppo di ragazzini che giocavano nel campino di Viaccia, ma ho anche notato un nutrito gruppo di attempati signori che vociando allegramente pedalavano a tutta forza senza mascherine né distanza di sicurezza, sulla ciclabile di Viaccia.
Pertanto pur concordando nella sua richiesta di fare qualcosa di incisivo, vorrei sottolineare che non solo i giovani hanno avuto comportamenti strafottenti e soprattutto che se da un lato ci sono quei giovani noncuranti delle regole, dall’altro ne conosco diversi che le regole le hanno rispettate e le rispettano fino in fondo, più degli adulti, reggendo due mesi di chiusura in casa, senza amici né fidanzate/fidanzati.
Quindi vorrei dire che quei ragazzini che giocavano nel cammino sono “figli” di quei ciclisti che facevano scorribanda in ciclabile!
Meditiamo!
Claudia

Simome
Simome
3 anni fa

Io credo che stiamo esagerando con le polemicbe! E con le deduzioni! Se vedete qualcosa che non va risolbetela non con una lettera ma con fatti! Quello che fanno gli altri è tuo interesse quando si parla di salute se vedi qualcosa non la devi commentare credendo di fare il paladino! Chiami il 112

Antonella
Antonella
3 anni fa

Bella la lettera del Signor Giusepoe, della quale però condivido in parte il contenuto poiché non si può generalizzare .
Io sono una di quelle persone che non ha mai smesso di lavorare e non nego che questi mesi sono stati un po’ pesanti…diciamo così e adesso bisogna fare molta attenzione.
Come dice Angela però i primi a non rispettare le regole sono proprio gli anziani, i genitori dei bimbi e gli stranieri che bivaccano anche in quella zona che attraverso ogni giorno. Anch’io ho una figlia di 17 anni e lei come la sua cerchia di amici sono stati esemplari. È uscita per la prima volta lunedì, intorno a casa , non era molta tranquilla ed è rimasta impressionata dagli assembramenti di anziani e bimbi. Ha trascorso praticamente 2 mesi a studiare mattina, pomeriggio …anche di sabato a volte e la sera in videochiamate con gli amici. Non si é mai lamentata, eppure si è trovata catapultata in una realtà tremenda…senza alcuna certezza e talvolta il suo sguardo smarrito diceva tutto anche stando in silenzio.
Puntare il dito sempre su questi ragazzi non lo trovo giusto, lo ripeto non mi piace generalizzare….e queste ‘”generazioni ” prendono in mano ciò che
gli adulti, gli anziani gli lasciano….e il fatto che spetti a loro rialzare le sorti dell’umanità , la vedo dura…non è un granché ciò che vedono per adesso.

Francesca Secchi
Francesca Secchi
3 anni fa

Bellissima lettera e purtroppo fedele alla realtà.. Anche oggi sono rimasta sorpresa dalla quantità di gente che passeggia in gruppo lungo la ciclabile sul Bisenzio… Sono un. Oss e ho messo impegno e abnegazione nel mio reparto di assistenza nel reparto covid del Santo Stefano di Prato e mi ferisce vedere tanta indifferenza alle regole da parte di tutti.. Quasi che i miei sforzi e quelli dei miei colleghi di tutta Italia siano come vanificati.. Mi dispiace che i pratesi dimostrino così poco senso di responsabilità

Sara
Sara
3 anni fa

Buongiorno, bella lettera però non facciamo tutto in un fascio d’erba. I ragazzi che si comportono cosi è perche i loro genitori non hanno spiegato bene cosa è questo virus.Io sono una di quelle categorie che ho sempre lavorato e tutte le volte che andavo via da casa mio figlio di 3 anni mi diceva sempre mamma stai attenta perche fuori c’è il CoronaVirus.Io ho due figli una di 12 anni anni e uno di 3 non si sono mai lamentati..sono sempre stati in casa e se uscivano solo nel nostro giardino e sempre dotati di mascherina. Dal 4 maggio anche noi siamo usciti ma stando attenti mantenedo la distanza e con le dovute precauzioni.Purtroppo è vero ed ho notato anche io che tanta gente se ne sta fregando e fanno assembramenti pero credo che invece di polemizzare basta chiamare i vigili e comunicare la zona.