14 Maggio 2020

Il Pd regionale in pressing su Rossi e Conte: “Non siamo la Lombardia. Dal 18 fare ripartire tutte le attività che possono lavorare in sicurezza”


“Da settimane, alla luce del consistente calo dei contagi nella nostra regione, stiamo ripetendo che la Toscana non è la Lombardia e che, di conseguenza, tutte quelle attività che possono riaprire in sicurezza devono poterlo fare a loro discrezione e compatibilmente con le procedure di messa in sicurezza”. Così intervengono alcuni consiglieri regionali del Partito Democratico, fra cui i due esponenti Pd pratesi Ilaria Bugetti e Nicola Ciolini, in merito al tema delle riaperture.

“Abbiamo salutato con favore l’intesa di qualche giorno fa tra le Regioni e il governo per poter anticipare le ripartenze già da lunedì e oggi, in Consiglio Regionale, abbiamo votato all’unanimità una risoluzione che va esattamente in questa direzione – proseguono i consiglieri democratici – A questo punto non possiamo permetterci di perdere altro tempo e vogliamo che la Toscana proceda esattamente nella direzione che, in queste ore, hanno preso Emilia Romagna e Lazio dando l’ok a riaprire lunedì 18”.

“Chiediamo dunque al presidente Conte di varare quanto prima il Dpcm che autorizza le Regioni a procedere con le proprie determinazioni e, per quanto di competenza della Toscana, a procedere senza indugi in una doppia direzione: da un lato accelerare ulteriormente su test sierologici e tamponi per mappare costantemente il rischio epidemico e scongiurare nuovi picchi, dall’altro di ultimare il lavoro per la predisposizione di protocolli chiari, semplici, condivisibili e applicabili in concreto da comunicare a tutti coloro che devono poter avere il tempo necessario per riaprire in sicurezza: dai bar ai ristoranti, dalle pizzerie ai negozi di abbigliamento, dai parrucchieri agli estetisti, dalle palestre ai centri sportivi, dagli stabilimenti balneari alle agenzie di viaggio fino alle scuole di musica e spettacolo. Tutto questo valutando anche la possibilità, alla prima occasione possibile, di stanziare a nostra volta contributi a fondo perduto proprio per l’adempimento dei protocolli suddetti. Di fronte a queste migliaia di lavoratori non possiamo più permetterci alcuna ambiguità e dobbiamo poter dire loro che, rispettando le regole, da lunedì potranno tornare alle loro attività”.

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