11 Maggio 2020

Riapre il 19 maggio il Museo del Tessuto: proroga per la mostra sui costumi del film Pinocchio premiati ai David di Donatello


Il Museo del Tessuto riaprirà martedi 19 maggio: i visitatori potranno così tornare ad apprezzare la mostra “Pinocchio nei costumi di Massimo Cantini Parrini dal film di Matteo Garrone”, che sarà accessibile gratuitamente fino al 2 giugno e che è stata prorogata fino al 25 ottobre 2020.
Nei giorni scorsi, il film Pinocchio di Matteo Garrone ha conquistato cinque David di Donatello, fra cui quello per i costumi andata a Massimo Cantini Parrini, alla sua quarta statuetta.

Le fantasiose creazioni per i personaggi – sono 32 i costumi in esposizione, fra cui Pinocchio, Geppetto, fata Turchina, Mangiafuoco, Grillo parlante – si potranno ammirare assieme a bozzetti, campionature di tessuti ed abiti storici. I nuovi orari del Museo del Tessuto, dopo la chiusura legata alle restrizioni Covid 19, saranno i seguenti: martedi, mercoledi e giovedi dalle 16 alle 20; venerdi, sabato e domenica dalle 10 alle 20.

“Siamo pronti per ripartire adottando tutte le misure di sicurezza per assicurare la salute dei visitatori, come previsto dal Decreto del Governo”, afferma Francesco Marini, presidente della Fondazione Museo del Tessuto -. “In questo periodo abbiamo continuato ad essere in contatto con il nostro pubblico attraverso iniziative promosse sui canali social e il web. Il consenso riscontrato da parte di tanti ragazzi ci ha fatto decidere di prolungare la mostra fino al 25 ottobre per permettere di soddisfare le tante richieste pervenute”.
“E’ una grande soddisfazione poter annunciare la proroga della mostra proprio a ridosso della celebrazione della cerimonia per la consegna dei David di Donatello, che si è tenuta in streaming venerdì 8 maggio scorso” dichiarano il Presidente Marini e il Direttore del Museo Filippo Guarini – “visto che il film Pinocchio ha ottenuto ben 5 statuette, tra cui quella per i costumi andata a Massimo Cantini Parrini per la quarta volta. Un motivo in più per il pubblico per tornare a visitare la mostra”.

Il percorso della mostra è articolato in due sezioni: la prima dedicata al costumista, alle sue fonti d’ispirazione ed al suo lavoro creativo attraverso video, campionature di tessuti, capi d’abbigliamento storici del XVIII e XIX secolo provenienti dalla sua straordinaria collezione personale, utilizzati come fonti di ispirazione diretta per la creazione degli abiti del film. La seconda prevede invece l’esposizione di oltre trenta costumi dei principali personaggi del film, accompagnati da immagini tratte dal film stesso e da alcuni, simbolici oggetti di scena. Di questi 25 sono stati realizzati dalla Sartoria Tirelli, 5  dalla Sartoria Costumi d’Arte Peruzzi, 2 da Cospazio 26, mentre le parrucche da Rocchetti e Rocchetti.

Massimo Cantini Parrini è nato e si è formato a Firenze: dall’Istituto Statale d’Arte di Porta Romana, al Polimoda, fino alla Laurea in Cultura e Stilismo della moda presso l’Università di Firenze. Nel corso degli studi accademici vince il concorso al Centro Sperimentale di Cinematografia a Roma, diventando allievo nel corso di costume del premio Oscar Piero Tosi. Il suo esordio nel cinema è come assistente costumista accanto a Gabriella Pescucci, anche lei premio Oscar, che lo chiama a collaborare per oltre dieci anni per grandi produzioni cinematografiche internazionali, teatro lirico e varie manifestazioni.
Massimo Cantini Parrini affianca alla sua professione di costumista una straordinaria passione per gli abiti d’epoca, che colleziona fin dall’età di tredici anni. Ad oggi la sua raccolta vanta più di 4.000 pezzi, che spaziano dal 1630 al 1990, tutti originali e di creatori e stilisti iconici, dai quali spesso trae spunto ed ispirazione per realizzare i suoi costumi.

Massimo Cantini Parrini è l’unico costumista italiano ad aver vinto dalla prima nomination ben quattro David di Donatello su cinque, di cui tre consecutivi (2016-18), mentre il quarto è quello per i costumi del film Pinocchio (2020), oltre ad altri numerosi premi e riconoscimenti, tra i quali spiccano Nastri d’Argento, Ciak d’oro e premiazioni in importanti festival cinematografici. L’ultimo riconoscimento da lui ricevuto è l’EFA (European Film Award).
In curriculum ha più di 50 produzioni da costumista, molte delle quali per registi di fama internazionale. Emerge significativamente il sodalizio stabilito con Matteo Garrone, che – prima di Pinocchio – lo ha chiamato per realizzare i costumi dei film Il racconto dei Racconti (2015), Dogman (2018).

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