15 Luglio 2020

A Veronesi il Gigliato d’oro: “Non sono io che ho vinto due Premi Strega ma i libri… che sono migliori di me” VIDEO


“Non sono io che ho vinto due Premi Strega, ma i libri. Il romanzo è quel luogo dove è permesso tutto e io ho deciso di rischiare. Se non credi di poter mettere al mondo qualcosa di migliore di te non scrivi e non fai nulla. I libri sono migliori di me”. Così Sandro Veronesi, fresco vincitore del Premio Strega col suo “Il Colibrì“, ospite questa sera a Libri d’Italia. In un Castello dell’Imperatore gremito di persone, durante la serata allo scrittore pratese è stato conferito il Gigliato d’Oro, onorificenza della Città di Prato.

“Grazie alla città e al Comune – ha aggiunto Veronesi -. Prato è una città che da grandi soddisfazioni. Ci sono tanti scrittori giovani che, incoraggiati da me o da Edoardo Nesi, stanno onorando questa terra che per tanto tempo sembrava davvero distante da queste cose e dedita solo all’industria. In questo che per tutti è stato un anno orribile, io sono stato perseguitato dalla fortuna. Ennio Flaiano, vincitore del primo premio Strega, apprezzerebbe questa espressione. E la fortuna è simboleggiata proprio da questo uccello leggerissimo e pieno di vita che ha trascinato con sè il romanzo”. Un successo storico quello di Veronesi, che ha bissato il risultato di 14 anni fa, quando vinse il premio con “Caos Calmo”. Un bis preceduto nella storia del Premio Strega soltanto una volta, da Paolo Volponi, vincitore nel 1965 e nel 1991.

A consegnare il gigliato a Veronesi è stato il sindaco Matteo Biffoni: “Sandro è figlio di questa città ed è riuscito in un’impresa più unica che rara, avvenuta solo una volta nella storia, ha vinto due volte il Premio Strega – ha detto il sindaco -. Un riconoscimento alla qualità, alla passione e all’attenzione con cui Veronesi scrive i suoi romanzi. Se c’è un cittadino che ha reso lustro alla nostra città per motivi letterari non può che essere lui. Per questo abbiamo ritenuto fosse doveroso consegnarli questo riconoscimento”.

Dopo la consegna del premio è iniziata l’intervista a cura del giornalista Stefano Coppini, durante la quale Veronesi ha raccontato tutto quello che ha portato alla nascita del romanzo, come è stato scelto il titolo e il suo legame con Prato.

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