23 Luglio 2020

Confiscati beni per 2,5 milioni di euro ad un imprenditore pratese condannato per usura


I carabinieri e la guardia di finanza hanno eseguito la confisca di beni per 2,5 milioni di euro nei confronti di un imprenditore 51enne di origine calabrese, residente in provincia di Prato. Nel giugno 2018 l’uomo aveva patteggiato una condanna a 3 anni e 10 mesi di reclusione per usura. Il decreto di confisca è stato disposto per sproporzione tra i redditi dichiarati e i beni nella effettiva disponibilità dell’imprenditore. Il provvedimento, come hanno spiegato gli investigatori, è il primo di questo genere emesso dal tribunale di Firenze in fase successiva alla condanna. I sigilli al momento sono scattati per 16 rapporti finanziari, due autoveicoli, quote sociali e tre fabbricati. Beni di cui, secondo l’accusa, l’imprenditore sarebbe entrato in possesso grazie ai proventi della attività di usuraio. In base alle indagini che hanno portato al processo, tra il 2014 e il 2017 l’imprenditore avrebbe accordato in più circostanze prestiti a tassi di usura del 300% annuo a imprenditori fiorentini in difficoltà, tra cui sei tra titolari di bar, ristoranti e negozi di Firenze e dell’hinterland. In un caso avrebbe preteso anche un’abitazione come pagamento del debito. Le indagini erano partite dalla denuncia di una imprenditrice fiorentina, finita da alcuni anni nella rete dell’usuraio.

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