Crisi economica e Covid, il fondo della Diocesi di Prato ha distribuito 49mila euro a 41 famiglie in difficoltà VIDEO


Il fondo di emergenza «Il Buon Samaritano» inizia a dare i primi frutti. Dall’11 giugno scorso, data di partenza del progetto solidale promosso dalla Diocesi di Prato per venire incontro alle difficoltà economiche delle famiglie dovute all’emergenza Covid, sono state accolte 41 domande – su 108 presentate – e distribuiti 49.335 euro.

Si tratta di un primo risultato importante, che «ha aiutato coloro che avevano bisogno di una risposta immediata alla richiesta di un contributo per il pagamento di rate di affitto, spese condominiali e bollette», spiega la direttrice della Caritas Idalia Venco, che aggiunge: «le prime domande ci sono arrivate da persone fortemente preoccupate di poter perdere la casa. Abbiamo dato loro un po’ di tranquillità. C’è molta paura tra le persone, c’è il timore di non riuscire a ripartire a causa della crisi. Credo che la Cei e la nostra Chiesa di Prato, attraverso questo fondo, abbiano dato un bel segnale in un momento difficile come quello che stiamo vivendo».

La dotazione iniziale del fondo, promosso dal vescovo Giovanni Nerbini e gestito da Caritas attraverso la onlus Insieme per la Famiglia, era di 150mila euro. Una cifra che fortunatamente sta aumentando grazie alle generose donazioni provenienti da aziende e privati arrivate nelle ultime settimane.

 

La direttrice della Caritas Idalia Venco

 

Questo il primo bilancio dell’iniziativa. Come detto in un mese e mezzo sono arrivate alla commissione esaminatrice del fondo 108 domande. Nelle tre riunioni di valutazione, che si sono tenute il 30 giugno, il 17 e il 21 luglio, ne sono state discusse 56. Di queste, 41 hanno avuto esito positivo e le rispettive quote richieste sono già state erogate. Il contributo, fino a 1500 euro, è servito per pagare affitti, spese di condominio, utenze domestiche e per sostenere gli affitti dei fondi commerciali. L’aiuto è stato dato a 24 italiani e 17 stranieri. Le domande respinte per mancanza di requisiti sono state 13, una è stata sospesa dalla commissione in attesa dell’integrazione dei documenti, una è stata indirizzata al centro di ascolto Caritas perché il fondo non è lo strumento idoneo per dare l’aiuto richiesto.
Poi ci sono poi 27 domande che non sono arrivate in commissione perché, dopo l’ascolto preliminare da parte dell’operatore addetto (telefonico o in presenza), si è valutato che non erano rispettati i parametri del progetto. Attualmente ci sono 10 domande complete in attesa di essere valutate dalla commissione che si riunirà a settembre; mentre 5 pratiche sono in sospeso per la mancanza di documenti da parte dei richiedenti. Nel frattempo ci sono una decina di persone che hanno fatto richiesta online o telefonica e che devono essere ricontattate per verificare se dare l’appuntamento per istruire la pratica vera e propria.
La commissione esaminatrice è composta dalla presidente dell’Associazione Insieme per la Famiglia Idalia Venco, da un commercialista, da due operatori del centro di ascolto diocesano, da un tesoriere volontario con esperienza bancaria pluridecennale e da due rappresentanti delle Caritas parrocchiali.

Ricordiamo a chi è rivolto il fondo «Il Buon Samaritano». Possono accedere al fondo i residenti sul territorio della Diocesi di Prato. Tra i requisiti c’è l’aver perso il lavoro o ridotto le occasioni di impiego dal primo marzo 2020; aver avuto una riduzione del reddito durante la pandemia (ad esempio per la cassa integrazione); non avere entrate familiari superiori a 400 euro al mese a persona; e la disponibilità ad avviare un percorso di accompagnamento con i centri di ascolto Caritas per cercare di uscire dalla situazione di crisi.

Come si accede e cosa si può avere. Le persone che rientrano nei requisiti sopra elencati possono chiedere il sostegno compilando l’autocertificazione pubblicata sul sito web della Diocesi e della Caritas diocesana, con la mediazione del proprio parroco o del referente del centro di ascolto parrocchiale. Una volta inoltrata la domanda agli uffici appositi, il richiedente sarà contattato da un operatore per un iniziale colloquio telefonico e per la raccolta di tutta la documentazione necessaria. Non si tratta di un prestito, ma un di un contributo economico a fondo perduto. I soldi non verranno consegnati direttamente a chi ha ottenuto il contributo, ma serviranno a pagare determinate spese inserite nella domanda di accesso al fondo.

Come donare. È possibile anche sostenere il fondo con delle donazioni con un versamento all’iban IT77R0538721 500000003228634 BPER Banca Agenzia di Prato e IT81Y0503421565000000001079 Banco Bpm. Quanto donato è detraibile a fini fiscali. Per informazioni: email segreteria@insiemeperlafamiglia.it; telefono 0574-34047 (Caritas).

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