Misericordia, Festa della Fondazione nell’anno del Coronavirus. Il Proposto e il Sindaco ringraziano i volontari per il grande impegno durante il lockdown FOTO e VIDEO


«Mettendosi a rischio di contagio i nostri confratelli e le nostre consorelle con senso di appartenenza e con spirito di carità cristiana hanno risposto presente e sono stati veri testimoni del cammino intrapreso dai nostri padri fondatori nel lontano 1588». Con queste parole il proposto dell’Arciconfraternita della Misericordia di Prato Gianluca Mannelli ha voluto ringraziare pubblicamente i volontari dell’associazione per il grande impegno che li ha visti protagonisti durante l’emergenza sanitaria segnata dal Covid-19. L’occasione è stata l’annuale festa della fondazione dell’antico sodalizio che ricorre ogni 22 luglio da 432 anni.

 

 

Ieri sera nella sede centrale dell’Arciconfraternita in via Galcianese è stata celebrata una messa nel piazzale della struttura a ricordo del pellegrinaggio a Loreto compiuto oltre quattro secoli fa da trenta pratesi, che una volta tornati a casa decisero di fondare una Compagnia di carità, primo nucleo della odierna Misericordia. La funzione è stata presieduta dal vescovo emerito di Prato Franco Agostinelli, correttore nazionale delle Misericordie d’Italia, e concelebrata dal vicario generale monsignor Nedo Mannucci e dal correttore della Misericordia di Prato don Francesco Spagnesi.

Anche il sindaco Matteo Biffoni, prendendo la parola al termine della messa, ha voluto ringraziare i volontari della Misericordia per il servizio reso negli ultimi mesi, in particolare durante il lockdown: «Siate orgogliosi di quello che avete fatto e di quello che rappresentate, insieme abbiamo cercato di dare una risposta ad una città che in quel momento stava vivendo un futuro incerto e lo abbiamo fatto consegnando 87mila mascherine, andando casa per casa portando parole di conforto. Lo ripeto: dovete essere orgogliosi di far parte della grande famiglia della Misericordia e di un sistema che ha supportato in modo straordinario la popolazione», ha detto il primo cittadino.

 

 

L’impegno durante il lockdown. È stato il proposto Gianluca Mannelli a ricordare quanto è stato fatto negli ultimi mesi. «Nella sede centrale come nelle sezioni periferiche – ha detto Mannelli – la nostra Misericordia è stata in prima linea per quanto riguarda il trasporto sanitario di emergenza urgenza del 118, ma anche nei servizi di trasporto in sicurezza, fra presidi ospedalieri, di pazienti Covid con una ambulanza attrezzata di barella ad alto bio-contenimento che ci è stata messa a disposizione dalla Federazione Toscana». Il Proposto ha voluto sottolineare l’importanza dei tanti servizi resi alle persone durante la fase dell’isolamento: «Penso alle spese e ai farmaci portati a domicilio e al Telefono Amico, che grazie alla preparazione e alla sensibilità degli operatori, è riuscito a portare un po’ di serenità a chi in un periodo così difficile era caduto in depressione».

 

 

Nella omelia il vescovo emerito Agostinelli ha voluto condividere «l’emozione che mi accompagna ogni volta che torno a Prato, sono contento di essere con voi questa sera. Festeggiare il compleanno significa sempre fare un punto, domandarci chi siamo e dove andiamo – ha aggiunto – e noi come Misericordia non dobbiamo mai dimenticare di testimoniare la coerenza delle scelte che abbiamo fatto». Non era presente il vescovo di Prato Giovanni Nerbini – che ha avuto modo di presiede un’altra celebrazione solenne per la Misericordia, quella dell’8 dicembre – perché attualmente si trova fuori Prato.

Chi c’era. Alla festa hanno partecipato i membri del Magistrato – l’organo di governo dell’Arciconfraternita – i presidenti della sezioni territoriali, il presidente della Federazione regionale delle Misericordie Alberto Corsinovi, i consiglieri regionali Ilaria Bugetti e Nicola Ciolini, il direttore della società della Salute Lorena Paganelli, il direttore del dipartimento emergenza-urgenza dell’ospedale Santa Maria Nuova di Firenze Michele La Nigra e il già citato sindaco Matteo Biffoni.

 

Il proposto Mannelli e il vescovo emerito Agostinelli con i cinque nuovi Capo Guardia

 

Cinque nuovi Capo Guardia. Come da tradizione la festa della fondazione è anche l’occasione per dare un riconoscimento ai confratelli e alle consorelle più impegnate nell’associazione.

Cinque volontari, una donna e quattro uomini, sono diventati Capo Guardia, titolo onorifico che viene riconosciuto a coloro che hanno compiuto 15 anni di servizio continuativo nella sede centrale dell’Arciconfraternita. Ecco chi sono: Maria Consuela Becheri, Lorenzo Breschi, Gianluca Masi, Massimo Manetti e Alessandro Castagnoli. Quest’ultimo è anche membro del Magistrato e responsabile del settore di Protezione civile della Misericordia.

 

Alessandro Castagnoli mostra la medaglia d’argento del Capo Guardia e la medaglia segno del comando di Brigata

 

La storia della «Fondazione». Durante la giornata di ieri, mercoledì 22 luglio, l’oratorio di via Convenevole in centro storico è stato aperto per la preghiera e la venerazione dell’antico crocifisso. Lo stesso che fu regalato dal Vescovo e dal Governatore della Santa Casa di Loreto ai trenta pellegrini che partirono da Prato verso il santuario mariano. Partirono coperti da un saio e con un «sarrocchino» sulle spalle, portando con sé doni da offrire all’altare della Vergine. Il viaggio durò cinque giorni e quando arrivarono la loro devozione colpì il Vescovo di Loreto. E proprio il dono inaspettato del crocifisso fece nascere nei pellegrini pratesi il desiderio, una volta tornati a casa, di fondare una Compagnia per essere di aiuto agli altri. Correva l’anno 1588 e si stavano gettando le basi per quella che sarebbe poi diventata l’Arciconfraternita della Misericordia di Prato. Da allora sono passati 432 anni, oltre quattro secoli di storia per quella che può essere considerata la realtà associativa più antica di Prato.

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