4 Luglio 2020

Proteste degli studenti, Puggelli: “Pronti per settembre. Siamo con loro, ma servono risposte dal Ministero”


“Ai ragazzi che protestano per l’accorpamento delle classi vogliamo dire che siamo con loro e che condividiamo le loro preoccupazioni. A livello locale stiamo lavorando, già da prima che arrivasse l’emergenza covid, per accompagnare la crescita della scuola pratese e per garantire a ragazzi e insegnanti spazi adeguati e scuole moderne. E’ una sfida iniziata l’anno scorso che ha già portato ad aumentare di diverse decine le aule a disposizione dei nostri ragazzi. In vista di settembre stiamo preparando 40 nuove aule oltre ai più di 10 milioni di euro di investimenti che porteranno nei prossimi anni Prato tre nuovi edifici scolastici già progettati e finanziati. In più stiamo investendo anche nell’area della provincia con un nuovo edificio che abbiamo intenzione di realizzare a Montemurlo”. Queste le parole del presidente della Provincia di Prato Francesco Puggelli in seguito alla protesta degli studenti e dei professori che si è tenuta ieri in piazza delle Carceri.

“Non è possibile che quando si parla di scuola si vada a due velocità: da una parte gli enti locali che, nonostante le difficoltà enormi, stanno affrontando l’emergenza senza mai smettere di guardare al futuro nel segno della crescita. Dall’altro lato c’è il Ministero che vuol farci digerire a tutti i costi degli inaccettabili tagli al personale che si traducono nelle classi pollaio. Da Roma non ci forniscono un numero di insegnanti congruo – e che di conseguenza accorpano le classi contro qualsiasi logica didattica e di distanziamento – mentre qua, come Provincia, continuiamo ad investire milioni di euro per l’edilizia scolastica: si rischia il paradosso di trovare aule nuove e di lasciarle vuote perché mancano i professori.

“L’emergenza sanitaria avrebbe potuto essere l’occasione per permettere alla scuola un salto di qualità – conclude – Invece, oltre ad averci fatto perdere 5 mesi in attesa di linee guida che non hanno sciolto nessuna delle situazioni causate dall’emergenza, ci troviamo addirittura con le aule più affollate di prima e con zero investimenti per il futuro. Serviva coraggio fin da subito per investire sull’unica voce veramente in grado di fare la differenza: l’assunzione di nuovi insegnanti che avrebbe permesso di avere classi più piccole che sono migliori tanto per la didattica quanto per la prevenzione del virus. Incontrerò subito i ragazzi della Consulta in segno di sostegno alla loro protesta”.

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