13 Luglio 2020

Ripartenza più difficile per i piccoli negozi, vendite a picco: l’allarme di Confesercenti


“Una ripartenza sotto le attese e più difficile per i piccoli negozi, con le vendite a picco, mentre l’online vola con una crescita mai vista finora”. Così Confesercenti Prato commenta i dati sulle vendite al dettaglio di maggio diffusi da Istat.
“Dopo la paralisi dei consumi durante il lockdown – spiega il Presidente provinciale Mauro Lassi – il mese di maggio registra sì un miglioramento sul mese precedente, ma la situazione resta grave a confronto con lo stesso periodo del 2019, confermando purtroppo i timori di una ripresa lenta e ancora lontana per molti settori. Nel complesso, le vendite in valore scendono infatti del -10,5% su base annuale, con i prodotti alimentari che segnano un +2,8%, mentre quelli non alimentari un crollo del -20,6%. Rimane forte anche la divergenza tra le forme distributive. Ad avere la ripartenza più difficile sono i negozi di vicinato, che a maggio registrano un calo delle vendite del -19%. Risultati sotto lo zero anche per la grande distribuzione, che perde il -4,4%, mentre a sorprendere è la crescita dell’online, che mette a segno un aumento record del +42%. Affondano l’abbigliamento e le calzature, che continuano ad essere i settori più colpiti: da marzo a maggio sono andate perse, in media, il 60% delle vendite”.

Mauro Lassi afferma inoltre: “Pur inquadrando solo parzialmente il periodo della riapertura, i dati sulle vendite di maggio ci offrono un primo quadro ufficiale, purtroppo negativo, sulla ripartenza dei negozi e delle attività di vicinato. Il lockdown sembra aver accelerato lo spostamento dei consumi verso le piattaforme online, che realizzano una crescita record delle vendite; per i negozi, invece, lo sperato rimbalzo positivo delle vendite non si realizza. L’auspicio è che i dati di giugno segnino un miglioramento, perché se l’andamento fosse questo, sarebbero a rischio migliaia di attività di vicinato. La stessa Istat evidenzia che il 40,6% delle micro imprese ed il 33,5% delle piccole è a rischio chiusura. Per questo, in occasione degli Stati Generali, Confesercenti ha chiesto misure straordinarie per il commercio, in primis la sburocratizzazione e semplificazione delle procedure amministrative, l’aumento dei contributi a fondo perduto prendendo a riferimento non solo un mese ma tutto l’anno 2020, la sospensione delle imposte e delle tasse per tutto il 2020 e la loro cancellazione per il periodo interessato all’emergenza,  un piano ad hoc per modernizzare la rete dei negozi ed agevolare l’adozione di nuovi strumenti digitali, con l’istituzione di una piattaforma digitale pubblico-privata per permettere alle imprese di fare il salto e gestire pagamenti, acquisti e consegne a distanza. Interventi che, come suggeriscono i numeri dell’Istat, sono sempre più urgenti”.

 

Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments