15 Luglio 2020

Violenze sessuali sui ragazzini, il capo della setta resta ai domiciliari: “Ha una spiccatissima capacità a delinquere”


“Un soggetto altamente inaffidabile, privo di adeguato autocontrollo e di senso morale”. Così i giudici del tribunale del riesame di Firenze definiscono il 23enne di Prato arrestato dalla polizia con l’accusa di essere capo di una setta e di avere costretto i suoi adepti a subire atti sessuali. Il collegio lo scrive motivando la decisione di respingere il ricorso presentato dai difensori del giovane, avvocati Sigfrido Fenyes e Pier Nicola Badiani, che chiedevano la revoca della misura degli arresti domiciliari.

Il giovane, sostengono ancora i giudici del riesame, è caratterizzato da una “spiccatissima capacità a delinquere”. Le condotte contestate, proseguono i giudici, “sono indice del disprezzo e dell’insensibilità dimostrate dal ragazzo per la dignità umana, con un approfittamento della situazione di sofferenza psicologica e delle difficoltà esistenziali di giovanissimi soggetti anche minorenni”.

“Impressiona – proseguono – il numero cospicuo di violenze sessuali perpetrate dall’indagato in maniera continuativa per un lungo arco temporale e in danno di un numero andato via via crescendo di giovanissime vittime verso cui ha dimostrato una efficacissima e abilissima capacità manipolatoria delle coscienze”.

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