22 Settembre 2020

Commercialisti, per la ripartenza nuova cultura dell’economia. Ieri la festa per il patrono


Una nuova cultura e una nuova etica dell’economia e della finanza sono la base fondamentale per guardare al futuro e allo sviluppo. È il messaggio che arriva dal primo appuntamento con Dialoghi sulla ripartenza, l’iniziativa con cui l’Ordine dei Commercialisti di Prato ha scelto di celebrare ieri pomeriggio al Conservatorio San Niccolò – dopo la messa della mattina in Cattedrale con il vescovo Giovanni Nerbini – l’edizione 2020 della festa del patrono, San Matteo.

Nel corso della serata il presidente Filippo Ravone, insieme al consiglio, ha consegnato riconoscimenti a Fabrizio Franchi, per i suoi cinquant’anni di iscrizione all’ordine vissuti intensamente accanto alle imprese del distretto, e a Luciano Collini, Riccardo Rossi, Alberto Toccafondi e Antonio Tofani attivi nella professione da ben quarant’anni.  “Oggi vedo difficoltà che dobbiamo superare, prima o poi tutto deve ripartire – ha affermato Franchi – i pratesi sono abituati ad arricciarsi le maniche, sicuramente ce la faremo”.

Sulle regole che possono guidare il rilancio economico in un contesto complesso si sono confrontati e il presidente dell’Ordine Filippo Ravone, l’autore del volume Le ali all’Italia, il giornalista e scrittore, Davide Giacalone e il commercialista dell’Ordine di Varese Francesco Renne, professionista e studioso di economia d’impresa.

Di scolta etica e culturale in campo economico e finanziario hanno parlato nei loro interventi Giacalone e Renne.  “L’Italia che compete, l’Italia che corre, l’Italia che sa esportare e che sa vivere sui mercati internazionali va bene – ha affermato Giacalone riferendosi anche al distretto pratese – Deve essere soltanto alleggerita dal peso morto di un’Italia che crede che i trasferimenti pubblici sono un modo per andare avanti, in realtà sono soltanto una zavorra per appesantirsi e andare a fondo. Quell’Italia lì è in grado di vincere le competizioni e quindi va soltanto lasciata libera di poter fare”.

È stato il vescovo a dare la prima sollecitazione al confronto nella sua omelia. Monsignor Nerbini ha invitato i commercialisti ad avere uno spirito saldo in questa fase storica tormentata, ad agire con rigore e con correttezza, a guidare clienti e imprese sulla via della legalità.

“Una festa che avviene in momento di ripartenza, non solo del lavoro – ha messo in evidenza il presidente Ravone – siamo stati in prima linea per andare avanti. Siamo pronti a stare accanto alle imprese, vogliamo svolgere ancora il nostro ruolo di accompagnamento e di guida”

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