8 Settembre 2020

Tensioni tra i consiglieri comunali della Lega, in 4 contro Curcio: “Lavora da solo senza rivolgerci la parola”


“I panni sporchi si lavano in casa, a patto che ci sia la volontà di farlo”. Esordiscono così i consiglieri comunali della Lega Eva Betti, Mirko Lafranceschina, Leonardo Soldi e Claudiu Stanasel nel comunicato in cui chiedono chiarezza sulla posizione del collega di gruppo Marco Curcio.
“Abbiamo avuto il buon gusto di starcene in silenzio fin dalla metà di giugno in attesa della risposta che il commissario regionale Belotti e quello provinciale Genuino avrebbero dovuto darci circa il futuro del consigliere all’interno del partito – prosegue la nota dei 4 consiglieri. Per i 4 Curcio vanterebbe “un rapporto privilegiato con i massimi dirigenti provinciali e regionali”.
A dar fuoco alle polveri già accese ha contribuito infatti l’indiscrezione circolata sulla stampa per la quale Curcio sarebbe l’ideatore del lancio col paracadute di Salvini ad Arezzo per la campagna elettorale.
“Il direttivo provinciale di Prato, riunito in conclave per volontà del commissario Genuino, lo scorso 3 giugno decretò con un voto all’unanimità dei presenti la sospensione del consigliere comunale dalla Lega Marco Curcio in virtù di una condotta grave, documentata e condivisa da tutti gli altri consiglieri del gruppo – è la ricostruzione dei 4 consiglieri – la decisione finale sarebbe comunque spettata per statuto al commissario Belotti che infatti la mattina del 20 giugno volle riunirci per tentare un recupero nei tempi supplementari, lo sforzo fu vano. Chiediamo ai dirigenti una risposta chiara, nel rispetto degli elettori che hanno scelto la lista della Lega alle scorse amministrative, perché è loro diritto esigere da un gruppo di eletti che essi lavorino nelle istituzioni col massimo impegno e in collaborazione l’uno con l’altro, questo non è possibile se un singolo consigliere lavora in totale autonomia, non rivolgendo la parola ai propri colleghi” concludono Betti, Lafranceschina, Soldi e Stanasel. Già a fine luglio era emersa la questione, ma Genuino e Belotti avevano parlato di “incomprensioni già risolte”. Nuovamente interpellato dopo l’uscita dei 4 consiglieri, Genuino  preferisce non commentare, limitandosi a dire che non è il momento delle polemiche, che la questione era già stata discussa coi consiglieri e che adesso – con le elezioni alle porte – bisogna “lavorare uniti per far vincere Susanna Ceccardi”.

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