14 Ottobre 2020

Alla scoperta del quartiere del Soccorso: la rigenerazione delle periferie passa dalla riapertura dei “vuoti urbani” FOTO


La rigenerazione delle periferie passa attraverso l’arte e la partecipazione attiva dei cittadini. Parte da questo assunto Laboratorio Soccorso- residenza artistica No Agenzy, che attraverso la presenza dell’artista Giacomo Zaganelli punta a far conoscere alla cittadinanza le potenzialità del quartiere del Soccorso. Iniziando dai suoi spazi, soprattutto quelli vuoti, mappati dall’artista.

ALCUNI NUMERI EMERSI DALLA RICERCA:

Circa 80 fondi vuoti nel Quartiere Soccorso, la maggior parte in affitto, non più del 20% in vendita, alcuni spazi sono sfitti e in attesa di acquirenti anche da alcuni anni, la maggior parte di quelli mappati hanno una superficie inferiore ai 100 mq.
5 aree verdi incolte di natura pubblico/privata individuati come “spazi sospesi”, un campo da calcio, due ex banche, due ex cinema, quattro grandi autofficine.
Le tipologie di utilizzo precedenti emerse erano prevalentemente ad uso di magazzino, con attività disparate dall’alimentari alla cartoleria. Per queste ultime tipologie oggi c’è meno interesse, rimane l’uso magazzino e il centro scommesse come nuova attività.
Il progetto ha visto al termine della prima fase lo sviluppo di una mappa dei vuoti urbani del Quartiere (fondi sfitti e spazi residuali in abbandono) disponibile in open source, ponendosi in mediazione con i loro proprietari, chiamati a ripensare la condizione di spazio privato allargando alla visione di un riutilizzo/riuso legato ad azioni culturali e sociali.

 

 

LINK ALLA MAPPA ON LINE:
https://www.google.com/maps/d/edit?mid=1JbaDZnqb6X5sWTIPV3zYlyk3sXhVdbhR&usp=sharing

Da questa fase è nata anche la possibilità di avere un fondo vuoto in uso temporaneo per due settimane, che l’artista aprirà ai cittadini e ad un gruppo di giovani creativi Under 30 che collabora al progetto (Collettivo MASC), come luogo di sperimentazione di pratiche artistiche e punto di contatto nel cuore di Via Milano (storicamente una delle vie principali dell’attività sociale del quartiere, ad oggi priva di spazi di relazione).
Il progetto No AgenZy | Residenze artistiche di periferia è vincitore del bando sulla Rigenerazione Urbana a base culturale promosso da Regione Toscana e vede il patrocinio del Comune di Prato.
LABORATORIO SOCCORSO | Esercizi di Comunità.

Il Laboratorio, che si svolge nel mese di Ottobre, avrà una restituzione pubblica della durata di tre giorni alla fine del mese nelle giornate del 23/24/25 Ottobre, Sarà un’occasione di coinvolgimento comunitario chiamando i cittadini del quartiere e di tutta la città a prendere parte a un processo di inclusione sociale attivato attraverso i diversi linguaggi dell’arte contemporanea, con la produzione di 12 interventi (azioni/performance/video/ecc), ognuno connesso ad uno dei dodici principi fondamentali della costituzione, che verranno realizzati dall’artista assieme agli attori culturali che già operano nel quartiere, a nuovi attori coinvolti in occasione del progetto e agli abitanti del quartiere e che verranno presentati pubblicamente all’interno di altrettanti luoghi pubblici e privati, con la presenza tra gli spazi di alcuni fondi sfitti che verranno riaperti temporaneamente per l’occasione. Tra i luoghi che saranno riscoperti durante le passeggiate, la locale bocciofila e il campo dell’ex Ambrosiana, un’area da 10mila metri quadrati chiusa da anni che nel prossimo futuro sarà trasformata in un parco pubblico da 8mila metri quadrati, mentre la restante metratura sarà edificata.
Le giornate, strutturate in forma di festival, restituiranno così non solo l’esperienze realizzate durante il mese di ottobre, ma proporranno e suggeriranno una visione e un’idea di potenziale che questi fondi sfitti rappresentano come opportunità per il quartiere stesso. Le suggestioni emerse durante le giornate di festival in cui tutti gli abitanti saranno guidati in percorsi di “conoscenza di prossimità” saranno ulteriore possibilità di riflessione per azioni future.
Per effetto dell’emergenza sanitaria e le conseguenti norme sul distanziamento, il festival e i laboratori prevederanno un afflusso limitato e controllato di pubblico. Grazie al carattere diffuso e alle multi-sedi previste per le azioni di progetto oltre che al parziale svolgimento all’aperto sarà comunque possibile un ampio coinvolgimento della cittadinanza che prevederà laboratori dedicati a diversi target (giovani e studenti, adulti, bambini e famiglie, professionisti e creativi).
LABORATORIO SOCCORSO | Esercizi di Comunità si pone come incremento di progetto, è vincitore del contributo sul bando Cultura di Publiacqua e vede il patrocinio del Comune di Prato.

 

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Franco Baldini
3 anni fa

Operazione interessante ma credo ,,,, molto difficile la sua realizzazione . Io che vivo nel quartiere in via Siena ho ben presente la realtà , andando a fare la spesa , uscite di obbligo , spesso mi chiedo ,,, io che ho girato il mondo ,, ma sono in Italia o no . Consiglierei a chi promuove certe iniziative a vivere una esperienza di almeno 10 giorni , andare per i locali che ancora funzionano , stare su una panchina nei giardini , andare nei supermercati di zona , uscire la sera dopo le 21,00 , ecco fate questo cosi’ potrete rendervi conto che state perdendo tempo. Comunque AUGURI !!!

Massimo Belardi
Massimo Belardi
3 anni fa

Vivo al Soccorso da due anni. E cammino spesso di notte, anche dopo le 22:00. Mai avuto un problema di sicurezza o di sensazione di pericolo. Cosa che non mi è successa, per esempio, intorno alle 21:00 in zone Filettole. Sempre li per camminare. Nei supermercati mi sembra i vedere le stesse scene che ho visto a Parigi, Londra, Budapest oppure Cape Town. Anzi Cape Town, no, mi sentivo io l’intruso ma li ci sta 🙂 . Il parco di via Carlo MArx è una delle poche speranze per il futuro della città e perchè no, del paese. Come si guarda il mondo spesso dice molto di più del cosa si guarda, del mondo.

Rosi
Rosi
3 anni fa

Spero che il Comune quando si occuperà del progetto di giungla urbana cominci da questo quartiere il proprio lavoro e che coinvolga in primo luogo gli artisti che hanno una visione della città più ampia perché l’uomo e la natura da sempre fanno arte …