15 Ottobre 2020

Visite ai pazienti in ospedale: la Asl prima le sospende poi ci ripensa, ma ci saranno limitazioni


La Asl Toscana Centro fa marcia indietro sul divieto di accesso dei visitatori ai pazienti degli ospedali. Nel pomeriggio di oggi, i direttori sanitari degli ospedali di Prato, Firenze, Pistoia ed Empoli, su indicazione della Direzione dell’Azienda Sanitaria, avevano comunicato la decisione di sospendere le visite ai degenti, a partire da domani, tranne pochi casi particolari (fine vita, gravi disabilità e/o disturbi cognitivi, necessità di formazione ai care giver, consenso alla donazione, minori). Misure severe, che erano state già assunte nel periodo più duro dell’emergenza coronavirus, finalizzate a garantire la tutela di pazienti e operatori sanitari dal rischio contagio.

Ma in serata, poche ore dopo l’annuncio, è arrivata la retromarcia. Sempre la Asl Toscana Centro ha informato che è in corso di elaborazione una ordinanza regionale per la regolamentazione degli accessi nelle strutture ospedaliere. “L’Azienda USL Toscana Centro – è scritto in una nota – applicherà quanto contenuto nell’ordinanza e pertanto fino a quel momento adotterà le seguenti misure: le visite ai degenti si svolgono in un turno al giorno”. Ci sarà dunque presumibilmente un soltanto passo giornaliero, quello della sera, anche se non vi è tuttora la certezza sugli orari, nè l’ufficialità.

Per quanto riguarda le modalità della visita “è permessa la presenza di un solo visitatore per paziente in orario di visita. Non è consentita l’alternanza dei parenti nel turno di visita. E’ obbligatorio indossare la mascherina ed igienizzare le mani con il gel alcolico a disposizione nei dispenser posizionati all’ingresso delle stanze di degenza. Le visite nei reparti con pazienti affetti da Covid-19 sono vietate. Nei presidi ospedalieri sarà affissa apposita cartellonistica con gli orari di visita. Per le persone che devono effettuare una prestazione sanitaria non sono ammessi accompagnatori tranne che per i minorenni, le persone disabili o comunque non autosufficienti e le persone con barriere linguistico-culturali”.

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