15 Ottobre 2020

Slittano i tamponi rapidi per le scuole: manca il software per prescriverli. Intanto è caos quarantene: “La domanda di test è superiore alle possibilità di risposta”


I tamponi rapidi sono arrivati. L’Asl Toscana Centro è già in possesso di 5mila test che consentono di sapere se si è positivi al coronavirus nel giro di 30 minuti dall’effettuazione del tampone. L’arrivo di altri 15mila kit è previsto per domani e 25mila aggiuntivi saranno consegnati lunedì. E allora perché non si parte con i tamponi rapidi su studenti e professori? La colpa è del mancato aggiornamento di un software, che impedisce ai pediatri e ai medici di base di potere prenotare la prestazione on line. Gli ordini professionali hanno assicurato che l’aggiornamento avverrà entro pochi giorni e la speranza è quella di potere partire già da lunedì.

La notizia è emersa nel corso della Conferenza dei Servizi a cui hanno partecipato Asl, sindaci e presidi. L’uso dei tamponi rapidi è molto atteso da tutto il mondo della scuola, perché consentirà di accorciare i tempi d’attesa per sapere le eventuali positività al coronavirus. Verranno effettuati attraverso il servizio drive through: poi starà al cittadino decidere se attendere l’esito sul posto o se tornare a casa. In questa seconda opzione l’Asl manderà una mail in caso di esito negativo, mentre chiamerà il contagiato se il tampone risulterà positivo. Per essere certi di avere contratto il covid, infatti, sarà necessario effettuare un tampone classico naso-faringeo.

“Noi abbiamo una domanda di tamponi che è superiore alla possibilità di risposta – dice Renzo Berti, responsabile del dipartimento di prevenzione dell’Asl Toscana Centro – Stiamo facendo uno sforzo immane per cercare di raddoppiare la produzione, perché i numeri delle domande con cui ci confrontiamo sono questi. D’altronde in questi giorni è esplosa la domanda di tamponi per bambini e ragazzi delle scuole. L’altro problema grosso è quello del tracciamento, perché di solito le persone hanno una media di 4/5 contatti, ma quando si parla di bambini i numeri salgono a 20/25 persone che hanno avuto a che fare con loro. Portando a una quantità esponenziale di provvedimenti di quarantena da prendere. Cosa che sta mettendo sotto pressione l’intero sistema e che può causare dei ritardi, anche perché le risorse umane in termini numerici sono quelle che sono”.
Intanto oggi sono entrati in servizio i primi due medici scolastici. Il loro compito principale sarà quello di seguire il tracciamento degli studenti che sono stati a contatto con un positivo, realizzando l’indagine epidemiologica e stabilendo le relative quarantene. Entro fine mese ne arriveranno altri nove, tutti in servizio all’ufficio igiene.

“Come abbiamo garantito l’apertura delle scuole in sicurezza – dice il presidente della Provincia, Francesco Puggelli – Adesso abbiamo la necessità di fare sì che le scuole non chiudano. Per questo è necessario dotare il nostro territorio di strumenti di prevenzione ancora più efficaci, ma soprattutto di un sistema di comunicazione fra Asl, enti locali e famiglie che sia in grado di rassicurare su situazioni di contagio e quarantene. Proprio in quest’ottica abbiamo concordato con l’Asl l’arrivo dei tamponi rapidi e l’utilizzo dei medici scolastici”

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