7 Novembre 2020

Colpo alla centrale dello spaccio: in manette 13 pusher e sequestrati 130 chili di droga. Sgominato dai carabinieri il business della finta cannabis “light”


Sulle buste e nelle etichette delle confezioni c’era scritto cannabis light ma in realtà quella marijuana di leggero aveva solo il nome. E’ l’operazione portata avanti fra martedì e stanotte dai carabinieri del comando provinciale di Prato, che hanno tratto in arresto sei spacciatori. A finire in manette sono stati due pusher lombardi, un 44enne di Bergamo e un 56enne di Monza, imprenditori nel campo delle sementi per l’agricoltura, fermati al casello autostradale di Pistoia. A bordo della vettura, presa a noleggio, avevano nascosto 533 grammi di marijuana e 30mila euro in contanti.

A seguito della loro cattura, i militari sono risaliti anche ad altri quattro spacciatori, cittadini di origini cinesi, fra cui anche due coniugi, tutti finiti in carcere. L’accusa è di avere trasformato una sala slot di Pistoia in Sant’Agostino in un deposito per la droga e un’abitazione a Prato al Macrolotto Zero in un laboratorio per l’imballaggio e lo smistamento delle sostanze stupefacenti. Nelle due perquisizioni in totale gli uomini dell’Arma hanno sequestrato 107 chili di droga, per un valore di mercato di 754mila euro. Stupefacenti destinati al mercato pratese, toscano e lombardo.

Come detto su molte confezioni c’era la scritta light, ma in realtà si trattava di marijuana ad alto potenziale. “Una dizione per eludere i controlli – spiega il maggiore dei carabinieri di Prato, Enrico Vellucci – Ma evidentemente non avevano le autorizzazioni per una simile commercializzazione. Probabilmente queste confezioni erano campioni per la cessione al minuto, che rientravano in un contesto più ampio, visto che questi sono soggetti che operano a livelli considerevoli”.

L’attività di indagine dei carabinieri comunque non finisce qui, visto che c’è il sospetto che la piantagione si possa trovare in zona o comunque in Toscana. “Un sequestro simile non capitava da diverso tempo – commenta il comandante provinciale dei carabinieri di Prato, Francesco Zamponi – Sequestrare simili quantitativi, tra l’altro non destinati esclusivamente al mercato interno, fa ritenere che a Prato ci sia un centro nevralgico del traffico di stupefacenti”.

Le operazioni dei carabinieri hanno riguardato anche lo spaccio in centro storico fra via Magnolfi, la stazione del Serraglio e piazza dell’Università. In manette sono finiti sette pusher, assestando un duro colpo allo spaccio in un quartiere dove si è notato un ritorno dell’eroina e del mercato della droga a partire dall’ultimo confinamento di marzo. Sommando tutte le operazioni i carabinieri hanno arrestato 13 spacciatori e sequestrato 130 chili di droga e 75mila euro in contanti.

“Le nostre attività andranno avanti seguendo un duplice binario – conclude Zamponi – A fronte dei grandi sequestri, a noi interessa anche la piaga dello spaccio al dettaglio”.

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