7 Novembre 2020

Crolla la produzione industriale a Prato: siamo la provincia più in crisi della Toscana. Giani: “Dati drammatici”. Confartigianato: “Garantire liquidità alle imprese”


“La priorità è l’emergenza sanitaria ma è necessario equilibrio e mantenere in piedi il sistema produttivo in piena sicurezza. Non possiamo chiudere tutto, come testimoniano i dati drammatici che parlano di un calo del 12% del Pil nel distretto pratese”. Così il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha commentato i numeri impietosi snocciolati da Leonardo Ghezzi, ricercatore Irpet, nel corso della diretta Facebook organizzata da Confartigianato Imprese Prato venerdì sera sul tema: “Covid-19: prospettive socio economiche per il 2021”.
All’incontro mediatico hanno partecipato, oltre a Giani e Ghezzi, il sindaco Matteo Biffoni, il presidente di Confartigianato Imprese Prato, Luca Giusti e il segretario generale Marco Pieragnoli.

I NUMERI

“Dati drammatici”, come li ha definiti il governatore Giani, quelli relativi alla Toscana ma in particolare al distretto pratese, che fa registrare i numeri peggiori in ambito regionale. Lo studio illustrato da Ghezzi ha evidenziato una caduta del 29,2% della produzione industriale nel distretto pratese nel periodo marzo-agosto 2020 rispetto allo stesso trimestre 2019. Un dato pesante, che conferma e che forse supera anche le previsioni pessimistiche sulla situazione del distretto pratese e che rappresenta il picco più negativo registrato in Toscana che a livello regionale fa segnare una media del -23%. Passando alle previsioni, in una visione che l’Irpet definisce “ottimistica” per il futuro a breve, a Prato si dovrebbe registrare una caduta del Pil pari al 12% e, sempre in una visione ottimistica, è prevista una ripresa del Pil del 6% entro il 2023. “Bisogna tener presente – ha precisato Ghezzi – che il crollo causato dal virus, è arrivato in una fase in cui i valori relativi al distretto erano già in fase calante. Questo rende quindi più complicato pensare di poter rientrare ai livelli pre-Covid entro il 2023”.

SOLDI DALL’EUROPA

In una situazione che rende difficile pensare a un recupero in tempi relativamente brevi dei valori pre-Covid, la grande speranza si appunta su quella che si annuncia come una “pioggia di soldi” dall’Europa.
“Si parla di cifre molto importanti – ha detto il presidente di Confartigianato Imprese Prato, Luca Giusti – Ma attenzione: se è necessario utilizzarli per creare infrastrutture importanti e realmente utili, si dovrà tenere conto anche delle imprese e ascoltare le loro necessità. Sarà infatti decisivo che possano contare su una liquidità che permetta loro di fare investimenti per affrontare in modo adeguato i nuovi scenari che si presenteranno”.

In questa fase, come ha sottolineato Ghezzi, “serve un cambio di passo perché non arriverà un solo euro se non in virtù di progetti ben definiti. Serve quindi una rinnovata capacità progettuale a livello di distretto da mettere in campo immediatamente, perché i tempi sono brevi. Solo così sarà possibile intercettare queste opportunità e in questa fase sono fondamentali i corpi intermedi, sia le istituzioni locali che le associazioni di categoria”.

UN DISTRETTO DA RIPENSARE

“Stavolta non basteranno le qualità che finora ci hanno sempre permesso di superare le varie crisi e difficoltà. Sarà necessaria una risposta più ampia e una progettualità che ci porti a cambiare i paradigmi del distretto com’è adesso per fare un passo decisivo per un distretto veramente innovativo”. Il sindaco, Matteo Biffoni, non ha usato mezzi termini: senza una rivisitazione delle dinamiche del sistema produttivo pratese si rischia di non superare questa crisi. “Occorre modificare l’approccio ed essere in grado di inserirsi in un progetto Paese con un progetto di distretto veramente capace di intercettare le opportunità future”. Poi una nota relativa all’emergenza attuale. “Fino a che mi sarà consentito, non chiuderò le scuole, perché ritengo sia fondamentale per i ragazzi continuare a formarsi ma anche a socializzare”.

LA VICINANZA DELLE ISTITUZIONI

Nel chiudere il collegamento, Giusti ha espresso un auspicio. “Mi auguro – ha detto rivolgendosi a Giani – che le istituzioni, a cominciare dell’ente regionale, ci facciano sentire la loro vicinanza e la disponibilità ad ascoltare le necessità delle imprese e del territorio. Nella speranza che non accada come col suo predecessore che in campagna elettorale mise Prato al centro di una strategia che non si è mai concretizzata”

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