27 Novembre 2020

Infortunio mortale sul lavoro, Zacchei (Cisl): “Il sistema di prevenzione ha fallito ancora: necessario riflettere su quale distretto vogliamo nel futuro”


La Femca Cisl Firenze-Prato interviene sul tragico infortunio sul lavoro di Montemurlo, in cui ieri ha perso la vita Fulvio Piscitelli, operaio 40 anni precipitato dal tetto a seguito dello sfondamento di un lucernario in plexiglass. Mirko Zacchei invita tutti – operatori, imprese, istituzioni – a interrogarsi sull’ennesima morte sul lavoro. “Il sistema di prevenzione ha amaramente fallito ancora” scrive il sindacalista, secondo il quale il lavoro di prevenzione “viene spesso vanificato da chi ritiene che il sistema della sicurezza e le sue misure siano poco più di scartoffie burocratiche”. Zacchei auspica maggiori investimenti nella prevenzione e un incremento dei controlli per rendere i luoghi di lavoro sempre meno pericolosi. In un momento in cui la pandemia “ha pesantemente modificato i ritmi di lavoro”, il segretario Femca Cisl invita a riflettere su “che tipo di distretto vogliamo nel prossimo futuro”. “È importante che venga fatto insieme e non ognuno secondo una sua strada. Istituzioni, imprese e lavoratori devono agire in collaborazione e ristabilire che il valore unico da tutelare è la vita delle persone” scrive Zacchei.

Di seguito il suo intervento integrale

“Addolorati e sgomenti leggiamo ancora una volta di un incidente mortale sul lavoro ed il primo pensiero va alla vita di un giovane uomo e lavoratore della nostra comunità, e alla famiglia a cui va tutta la nostra solidarietà e compassione. E dopo il dolore sincero che provoca in ognuno di noi una tale notizia, non si può constatare – una volta in più – che il sistema di prevenzione ha amaramente fallito ancora.
Davanti all’ennesima morte sul lavoro dobbiamo interrogarci tutti: operatori, imprese, istituzioni: tutti siamo responsabili. Gli incidenti accadono, ma è più vero che troppo spesso non si riesce a far funzionare al meglio il sistema di norme e comportamenti che pur ci sono in tutta la loro completezza e accuratezza.
Ciò che da anni proviamo a spiegare (nei corsi agli RLS, nei seminari o nelle assemblee) viene spesso vanificato da chi ritiene che il sistema della sicurezza e le sue misure siano poco più di scartoffie burocratiche: è, invece un meccanismo delicato, come un motore che va continuamente oleato e manutenuto per essere tenuto in funzione.
Ciò che serve? Non solo investire di più sulla prevenzione e aumentare i controlli e rendere i luoghi di lavoro sempre meno pericolosi.
Oggi, anche e soprattutto in mezzo a questa pandemia che ha pesantemente modificato i ritmi di lavoro, è necessario adoperarci perché ci sia costruzione di comportamenti corretti e, soprattutto, di crescita culturale. È il momento che le relazioni industriali e istituzionali portino a decidere che tipo di distretto vogliamo nel prossimo futuro: ed è importante che venga fatto insieme e non ognuno secondo una sua strada. Istituzioni, imprese e lavoratori devono agire in collaborazione e ristabilire che il valore unico da tutelare è la vita delle persone. È questa è l’unica via per far funzionare un meccanismo virtuoso. Quel motore, quando non va, non cigola ma urla, come oggi. E lo fa direttamente negli orecchi di chi da troppo tempo ritiene che queste non siano le priorità della nostra comunità”.
Mirko Zacchei, segretaio Femca Cisl Firenze-Prato

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