2 Novembre 2020

Senza sintomi da quattro settimane, ma la revoca della quarantena non arriva: “Un calvario. Privata dei miei diritti”


Non solo i ritardi nel sapere l’esito dei tamponi. Un altro dei problemi legati all’emergenza coronavirus è quello delle quarantene. Tante le storie di pratesi che non riescono a ottenere il certificato di revoca, nonostante il periodo previsto per legge sia terminato. Come nel caso raccontato da una nostra lettrice, Clarissa Vannini. “Sono in quarantena dal 4 ottobre – commenta – Da quel momento secondo l’Asl sarei dovuta stare in isolamento per avere avuto un contatto con una persona positiva, anche se in realtà la telefonata che mi avvisava dell’obbligo di isolamento mi è arrivata solo il 9 ottobre. Da quel momento ho fatto tre tamponi, che sono risultati tutti positivi, ma io non ho mai avuto sintomi, fatta eccezione per un mal di collo in data 3 ottobre”.

Dal 26 ottobre, passati i ventuno giorni senza sintomi, Vannini richiede via mail la revoca della quarantena. “Mi hanno risposto che a causa di un numero elevatissimo di mail in arrivo – prosegue Vannini – sia la lettura che la gestione delle richieste è molto difficoltosa. E questa spiegazione non è stata data solo a me, ma anche ad altri miei amici che hanno avuto i contatti con la stessa persona positiva”.

La revoca per Vannini è arrivata solo questo pomeriggio, sette giorni dopo la richiesta via mail. “Non credo di avere chiesto tanto – dice – Ho cercato solo di fare valere i miei diritti. Mi sembra sciocco potere fare uscire dopo 21 giorni una persona anche se è positiva ma se davvero la carica virale è talmente bassa che non si è contagiosi, allora è un mio sacrosanto diritto avere questa revoca. Per fortuna, adesso, dopo tanta attesa è arrivata. Ho voluto raccontare il mio caso perché è giusto che tutti sappiano come le cose non funzionino nel sistema della gestione delle quarantene”.

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Elisabetta
Elisabetta
3 anni fa

Altro problema: per i bambini risultati positivi la.legge richiede un tampone molecolare dopo 10 giorni,ma la asl gli fa fare per forza il rapido e quindi si blocca tutto nuovamente anche per i conviventi