24 Dicembre 2020

Gli clonano la targa della Jeep e non ne risulta più proprietario: dopo un anno ottiene giustizia grazie alla sentenza del Tribunale di Prato


E’ stato per oltre un anno costretto a tenere ferma la sua Jeep Renegade, perchè non ne risultava più proprietario, dopo che ignoti gli avevano clonato la targa, l’avevano associata ad un’altra Jeep Renegade rubata e avevano rivenduto quest’ultimo veicolo ad una terza persona.
L’uomo, un imprenditore pratese di 38 anni, aveva prontamente denunciato ai carabinieri di essere stato vittima di una truffa; alcuni mesi dopo, a marzo 2020, a Matera era stato sequestrato il veicolo ricettato. Ma nessun provvedimento giudiziario, in questa fase di indagini preliminari seguita da una procura del Sud Italia, aveva “restituito” la formale proprietà della Jeep al 38enne pratese, che così non ne ha potuto rinnovare l’assicurazione ed è stato costretto a lasciarla in garage, continuando a pagare le rate alla finanziaria della concessionaria per non subire un’altra beffa: quella di essere segnalato in centrale rischi come cattivo pagatore.

Adesso, l’odissea dell’uomo, di cui avevamo raccolto l’appello l’estate scorsa (leggi l’articolo), si avvia finalmente ad un esito positivo. Il Tribunale di Prato, su istanza del legale dell’imprenditore, l’avvocato Arianna Baldi, ha ordinato al Pubblico registro automobilistico di Prato e all’Automobile Club d’Italia, di aggiornare la visura e la carta di circolazione della Jeep, cancellando i passaggi di proprietà truffaldini.

Nell’ordinanza ex articolo 700 del codice di procedura penale, il giudice ha compensato le spese legali e ha ritenuto corretta l’interpretazione di Aci e Pubblico registro automobilistico di Prato, a cui si era precedentemente rivolto l’imprenditore per riavere la formale proprietà del veicolo: in assenza di un provvedimento giudiziale, la sua richiesta, non sarebbe stata accoglibile.

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