14 Dicembre 2020

La Toscana resta in zona arancione, la rabbia dei ristoratori di Confcommercio: “Ennesimo schiaffo al settore”


Il mancato passaggio nel weekend della Toscana dalla zona arancione a quella gialla, come invece in un primo momento ipotizzato dalla Regione, ha suscitato le proteste e la preoccupazione di Confcommercio. A esprimere tutti i timori per il futuro e il disappunto per le scelte del governo è soprattutto il settore della ristorazione e dei pubblici esercizi che continuano a dovere fare i conti con chiusure e restrizioni negli spostamenti dei clienti. “Uno schiaffo al settore” viene definito dal presidente di Fipe Confcommercio, Tommaso Gei. Che poi fa anche i conti su cosa significhi perdere una settimana di incassi sotto Natale, a causa del persistere delle restrizioni della zona arancione. “Un grosso danno economico – commenta – che toglie ulteriore liquidità alle imprese”.
La preoccupazione si sposta anche sul futuro. Per riaprire i ristoranti in modalità classica, infatti, si parla a livello nazionale del 7 gennaio. Di fatto per i locali significherebbe restare chiusi per due mesi e mezzo. E la paura è quella che molti non ce la faranno a riaprire.

Di seguito l’intervista a Gei

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