15 Dicembre 2020

Mercato coperto e giungle urbane: svolta verde per Macrolotto Zero e facciate della città. “Le piante miglioreranno la qualità dell’aria” FOTO


A febbraio l’apertura del mercato coperto del Macrolotto Zero, a fine primavera l’arrivo delle prime piantumazioni del progetto delle giungle urbane. E’ il cronoprogramma dei lavori che porterà alla riqualificazione in termini di servizi e attrattiva di una porzione di Chinatown e alla svolta verde sulle facciate di alcuni edifici della città. Si comincia dal mercato di via Giordano, nato al posto dell’ex fabbrica Forti: qui si parte a febbraio dall’allestimento di circa venti banchi per la vendita di prodotti a chilometri zero in uno spazio complessivo di 600 metri quadri. Nell’altra porzione della struttura, 300 metri quadrati, ci sarà invece un locale di somministrazione di cibo e bevande. A fine primavera, poi, arriverà la fabbrica dell’aria, cioè un sistema di depurazione attraverso le piante dell’aria interna alla struttura. Di fatto in via Giordano dialogheranno i prodotti a chilometro zero con la riqualificazione verde dell’immobile.

Il progetto delle giungle urbane caratterizzerà anche altri tre edifici cittadini. Le facciate delle case popolari di via Turchia a San Giusto, per un totale di 152 alloggi, il palazzo a vetri di Estra in via Panziera e la nuova serra urbana che sorgerà in via delle Pleiadi, nel terreno vicino all’Omnia Center. Il verde servirà a migliorare la situazione dell’inquinamento atmosferico, ma anche a mitigare la temperatura dei singoli quartieri. La serra, invece, sarà un esperimento di socialità, dove coltivare ortaggi a chilometri zero e avvicinare gli studenti all’educazione ambientale.

Di seguito gli interventi e i rendering dei singoli progetti

Sede di Consiag – Estra

Il progetto di riqualificazione  ideato da Stefano Boeri Architetti, pone l’attenzione su tre elementi esistenti: le quattro facciate, il tetto e il parcheggio esterno. L’intervento sull’area di sosta costituirà anche un filtro tra l’edificio e la declassata, riducendo l’inquinamento acustico ed atmosferico. Per le quattro facciate sono previsti interventi differenti tenendo di conto in base al loro orientamento. Ad esempio piante rampicanti schermeranno la facciata soggetta a un intenso irraggiamento solare, migliorando il comfort ambientale dell’edificio e il benessere dei dipendenti. La copertura esistente sarà suddivisa in porzioni che ospiteranno specie selezionate per attirare insetti impollinatori e diventerà un luogo di aggregazione per i dipendenti di Consiag-Estra. “La sfida principale del contesto pratese è che si interviene sulle architetture esistenti e non su spazi vergini o dismessi – afferma Stefano Boeri – Si lavora su edifici che hanno una loro ordinarietà e che costituiscono un elemento fondamentale del paesaggio urbano contemporaneo”.

“Questo progetto rappresenta per il gruppo – dichiara Paolo Abati, direttore generale di Estra – non solo un’occasione per riqualificare la nostra sede, ma anche un’opportunità per promuovere un nuovo concetto di welfare aziendale mettendo a disposizione del personale un luogo più sano e più verde. Senza contare gli effetti positivi che uno spazio ambientalmente più sostenibile avrà su tutta la cittadinanza.”


Alloggi popolari di via Turchia

Il progetto ideato da Stefano Boeri Architetti per gli edifici popolari di via Turchia prevede la vegetalizzazione delle facciate. Saranno installate strutture composte da cavi in acciaio che permettano la crescita di piante rampicanti e la realizzazione di sistemi frangisole verdi in grado di mitigare la temperatura e migliorare il benessere degli abitanti. Uno degli obiettivi del progetto è di irrigare le specie rampicanti che copriranno le facciate prevalentemente con acqua piovana di recupero. L’intervento in via Turchia si occupa, inoltre, della creazione di spazi di socialità comuni dedicati ad attività collettive e ricreative. Una nuova pergola, ricoperta di rampicanti ed arredata di sedute, sarà realizzata all’ingresso del complesso. Proseguendo, nello spazio centrale compreso tra le cantine, sono state previste delle vasche con vegetazione e delle sedute che creeranno un nuovo ambito di accesso all’area adatto alla sosta e alla socialità. L’area dei parcheggi sarà interessata da un intervento di demineralizzazione dei suoli che trasformerà la pavimentazione in una superficie permeabile.

Macrolotto Zero

“Nel Macrolotto Zero realizzeremo un mercato cittadino, le cui facciate saranno ricoperte di piante e la cui aria sarà depurata dalla più grande Fabbrica dell’Aria mai realizzata. Si potranno consumare prodotti locali e godere dei benefici di uno spazio rigenerato dalle piante. Grazie alle piante, porteremo nell’ex area industriale qualità dell’aria, socialità e valore” spiega Boeri. Le superfici esterne dell’ex capannone industriale saranno ricoperte di piante gestite con tecnologie a bassa manutenzione, e gli spazi aperti verranno ri-naturalizzati. Questi interventi genereranno benefici in termini di regolazione del microclima ambientale, mitigazione della temperatura, qualità dell’aria, isolamento termico e acustico e regimentazione delle acque piovane. La riconversione dell’ex capannone industriale in cui è stato creato il mercato sarà un modello di riutilizzo del patrimonio industriale dismesso di Prato. Gli spazi interni ospiteranno un mercato di prodotti agricoli locali e una grande Fabbrica dell’Aria, un sistema ideato e sviluppato da Pnat per rimuovere completamente gli inquinanti dell’aria attraverso le piante. In questo modo l’intero edificio godrà di un ambiente salubre e confortevole: tra ficus, kentia, monstere e strelizie rigogliose, si potranno acquistare ortaggi coltivati a km 0, consumare cibi locali e trascorrere del tempo in una vera e propria Giungla Urbana.

Area commerciale di via delle Pleiadi (tra Unicoop e Omnia Center)

Questa nuova area pilota, voluta dal Comune in aggiunta alle due aree inizialmente previste, sarà ridisegnata da Pnat con un intervento che si articola in diverse parti: una serra urbana ad alto rendimento per la produzione di vegetali a Km 0, un’area ristoro, creata con vecchi container industriali e destinata alla somministrazione di cibo e bevande prodotte localmente, un’area dedicata a eventi musicali e cinematografici costituita da uno stage realizzato con materiali di recupero e un’area per i più piccoli dove il gioco sarà un modo per avvicinarsi ai temi ambientali.
“Il tema ambientale è anche intrinsecamente sociale – spiega il professor Stefano Mancuso, co-fondatore di Pnat – così come sostenibilità è anche equità. Questo è un progetto di rigenerazione urbana attraverso le piante, che riscrive le relazioni tra abitanti e risorse all’interno della città”.

 

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