15 Febbraio 2021

Boom di infrazioni al codice della strada, triplicate le multe della polizia provinciale. E continua la lotta allo smaltimento illecito dei rifiuti FOTO


Meno multe nelle confezioni per smaltimenti non corretti di rifiuti tessili, ma più sanzioni in materia di codice della strada. E’ il bilancio delle attività svolte nel 2020 dalla polizia provinciale di Prato, che si occupa di viabilità provinciale con relativi controlli, violazioni in materia di rifiuti e, delegata dalla Regione – di caccia e pesca e controllo della fauna selvatica. Grazie ad una convenzione con Alia (recentemente rinnovata) il corpo ha controllato 72 aziende che producono rifiuti (per lo più confezioni condotte da cittadini cinesi), elevato 19 sanzioni amministrative e denunciato sette persone: “Nel corso dei 4 anni, da tanto è attiva la convenzione con Alia, abbiamo osservato un trend di miglioramento in questo ambito di attività – spiega il comandante della polizia provinciale Michele Pellegrini -. In particolare, le sanzioni amministrative elevate nel 2020 hanno riguardato le tenute non corrette dei registri di carico e scarico e dei formulari, mentre dal punto di vista penale abbiamo riscontrato trasporti di rifiuti effettuati da persone non autorizzate”.

 

Il comandante della Polizia provinciale di Prato Michele Pellegrini

 

Non c’è un trend di miglioramento, invece, in ambito controlli su strada, effettuati in collaborazione con la Polizia municipale: nel 2020 sono più che triplicate le violazioni al codice della strada, per un totale di 332 infrazioni contestate: i più indisciplinati sono gli automobilisti di Poggio a Caiano e la tipologia di infrazione maggiormente riscontrata è l’inosservanza del semaforo rosso.
L’attività venatoria e la tutela degli animali in genere ha visto la polizia provinciale occuparsi nel 2020 di 15 casi di presunto avvelenamento di animali domestici o selvatici, di cui 4 risultati con esito positivo. Di particolare rilevanza è stata l’indagine che ha portato all’individuazione, anche mediante accertamenti tecnici balistici, del responsabile dell’uccisione di un asino: si tratta di un cacciatore. L’uccisione si è verificata durante una battuta di caccia al cinghiale nella località di Poggio di Petto a Vernio. Sono stati 12 i reati contestati, con relative comunicazioni inoltrate alla Procura, a seguito di attività illegali sulla caccia e 14 le violazioni amministrative (tra cui 6 per mancata annotazione del tesserino venatorio, 3 per detenzione di trappole, tagliole, reti e lacci).  85 i sequestri di veicoli abbandonati e targhe. 173 i reati contestati totalmente e 86 le persone denunciate, negli ambiti dell’edilizia, dell’abbandono di rifiuti, del bracconaggio.
La polizia provinciale pratese è formata da 10 agenti, con il decimo che è stato assunto proprio nel 2020. A 5 di loro oggi, peraltro, sono stati consegnati encomi per accertamenti di comportamenti illeciti negli ambiti dell’edilizia, dei rifiuti, della tutela ambientale e della salute pubblica. “Rinnovo il mio appello al Governo, così come è stato fatto per i Comuni, a superare definitivamente il blocco del turn over anche per le province”, ha affermato il presidente della provincia di Prato Francesco Puggelli.

 

Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments