Giornata del malato, il Vescovo a medici e infermieri: “Sappiate leggere nel cuore delle persone che vi hanno affidato” VIDEO


Anche Prato ha celebrato come ogni anno la Giornata mondiale del Malato, che ricorre oggi, 11 febbraio, anniversario dell’apparizione della Madonna a Bernadette nella Grotta di Lourdes. Per tale giornata, la XXIX,  l’Ufficio diocesano per la pastorale della salute ha organizzato alcuni appuntamenti, tra incontri in presenza e online.

Oggi pomeriggio in ospedale la messa presieduta dal Vescovo e concelebrata dal Cappellano del Santo Stefano don Carlo Bergamaschi.

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Marco Giraldi
Marco Giraldi
3 anni fa

Sia ringraziato il Signore perchè ieri il presule ha potuto celebrare la Santa Messa presso la Cappella dell’Ospedale Santo Stefano insieme al cappellano ospedaliero Don Carlo Bergamaschi che è anche il parroco della Chiesa di Santa Maria a Capezzana dal 2016. La Messa è stata celebrata alla presenza del personale ospedaliero e infermieristico, da alcuni volontari della Sottosezione UNITALSI locale, dalla Pastorale della Salute guidata da Alberto Toccafondi e dal suo braccio destro Furio Fratoni e non è mancata la presenza del Prefetto della città Adriana Cogode. L’istituzione comunale era rappresentata dall’Assessore all’Istruzione Ilaria Santi. In questa XXIX Giornata Mondiale del Malato Alberto Toccafondi ha ribadito il succo di questa giornata che consiste nello stare vicino ai malati anche ora che siamo invasi dalla pandemia del Covid 19 ma grazie all’aiuto e alla disponibilità dei parroci sono potuti arrivare a contatto con i malati che vivono con le proprie famiglie nelle parrocchie che frequentano. L’omelia del vescovo è stata concentrata sul prezioso lavoro volto dai medici e infermieri che sono in prima linea per curare i malati affetti da corona virus e da altre patologie che non sono sparite ma ne parliamo meno a causa di questo focolaio. Si è soffermato sul fatto che il personale ospedaliero deve saper leggere nel cuore delle persone malate per capire il malessere psicologico che patiscono a causa della malattia fisica e qui mi viene in mente la figura del medico americano Patch Adams che ha fondato la “Medicina Clown” che è una tecnica di cura basata sull’allegria, lo scherzo e la risata così che il male si sopporta meglio o quasi sparisce perchè cacciato via dalla tristezza. La prima cosa da curare in una persona malata è il suo aspetto psicologico ancora prima di quello fisico così che il malato possa ritrovare il suo equilibrio. Rifacendosi al brano del Vangelo di Giovanni dove parliamo delle nozze di Cana dove fu invitato Gesù, i suoi discepoli e sua madre vediamo che è lei che da inizio alla vita pubblica di Gesù quando dice ai servi di fare tutto quello che gli avrebbe detto anche se le risponde così: “Che ho da fare con te o donna. Non è ancora giunta la mia ora”. All’invito di Maria non si tira indietro e trasforma l’acqua in vino. Concludo con le parole tratto dal Libro delle Lamentazioni il punto di Ain che dice: “Il Signore ha compiuto quanto aveva decretato, ha adempiuto la sua parola decretata dai giorni antichi”. Ho citato questo libro perchè si collega a quello di Giobbe sulle nostre lamentele quotidiane per le cose che non vanno o che ci mancano quando bisogna ricordarsi che Gesù e Maria l’aurora del mattino non ci abbandonano mai