11 Febbraio 2021

Il collezionista d’arte Carlo Palli dona 150 opere alla Diocesi di Prato: sono il primo nucleo del futuro Museo di arte sacra in San Domenico


Un altro passo verso il Museo di arte sacra in San Domenico è stato compiuto. Il nuovo tassello di questo progetto che parte da lontano è stato posto grazie alla generosa e preziosa donazione che il noto collezionista Carlo Palli ha fatto alla Diocesi di Prato.

Oltre 150 opere d’arte contemporanea a tema religioso saranno esposte a partire dalla fine di marzo in una mostra in via di realizzazione e questo importante nucleo composto da sculture, quadri e installazioni costituirà una delle due sezioni nelle quali sarà suddiviso il Museo: una d’arte sacra contemporanea e l’altra di arte sacra antica. Non solo, Carlo Palli avrà anche un ruolo attivo, perché il vescovo Giovanni Nerbini lo ha nominato curatore della sezione contemporanea, mentre Claudio Cerretelli, direttore dei Musei diocesani, sarà il curatore della sezione antica.

 

Gli ambienti museali

Gli spazi di questa mostra e quelli del futuro Museo sono quelli che dal 1974 al 2012 hanno ospitato il Museo di Pittura murale per la conservazione di affreschi staccati, graffiti antichi e sinopie. Un caso unico nel genere in Italia che adesso mostrerà nuovamente i suoi tesori, come le sinopie di Paolo Uccello e quelle del Tabernacolo di Sant’Anna a Figline. Poi ci sarà la citata sezione contemporanea composta dalla donazione proveniente dall’archivio Carlo Palli. «Molte di queste opere sono inedite, mentre altre sono realizzate appositamente per questa mostra», sottolinea Palli.
Tra i tanti artisti possiamo citare Emilio Isgrò (presente con una imponente e suggestiva opera composta da 12 grandi quadri), Hermann Nitsch, l’architetto radicale Alessandro Poli, la pratese Gabriella Furlani (presente con dieci bassorilievi), Elio De Luca con il suo «Cantico dei Cantici», Ignazio Fresu (con una installazione dedicata all’Ultima Cena) e Marcello Aitiani.
Inoltre è allo studio una sezione archeologica, perché durante i restauri sono stati ritrovati dei rari vasi intatti di epoca medievale all’interno delle volte del coro della chiesa.

 

Da sinistra: Ignazio Fresu, Carlo Palli e Claudio Cerretelli. Alle loro spalle l’opera Ultima Cena di Fresu

Chi è Carlo Palli

Possiamo dire, senza esagerazione, che si tratta di uno tra i più grandi collezionisti d’arte in Italia e in Europa. È nato a Prato nel 1938 ed è stato per tutta la vita un importante mercante d’arte e gallerista. La sua vastissima collezione riguarda in particolare la «poesia visiva», Fluxus e Nouveau Réalisme: tre correnti che negli anni Sessanta si sono contaminate tra loro. «Ho sempre lavorato con gli artisti e ho promosso artisti durante tutto l’arco della mia carriera», dice di sé Carlo Palli. Difficile poter riassumere la sua intensa attività in poche righe. Possiamo dire che ha iniziato facendo aste d’arte nel periodo estivo al Lido degli Estensi nel ferrarese e d’inverno a Roccaraso, la «Cortina del sud».
A Prato ha rilevato la galleria d’arte Metastasio, che si trovava di fianco alla basilica delle Carceri, con doppio ingresso in via Cairoli e in via della Fortezza. Come gallerista ha fatto tutte le più importanti fiere d’arte del mondo: Parigi, Los Angeles, Miami. Poi ha diretto due case d’aste molto importanti: prima la pratese Farsetti, nel periodo in cui stava nascendo il Centro Pecci, e poi la Finarte di Venezia.
Negli ultimi dodici anni si è dedicato esclusivamente alle sua collezione e a organizzare eventi. A Taiwan, per il 50esimo di Fluxus, hanno scelto di esporre alcuni «pezzi» della sua collezione.

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