20 Marzo 2021

Festa notturna con 25 clienti al circolo: i carabinieri mettono fine a canti e balli. Chiuso il locale, che è recidivo


Continuavano le feste notturne nel circolo cinese di via Confini, già sanzionato e chiuso nei mesi scorsi, per inosservanza delle norme anti Covid. I carabinieri ieri sera hanno nuovamente messo fine ad una festa all’interno del locale notturno, che era aperto nonostante il vigente dpcm lo vieti in maniera assoluta. A mettere in allarme i militari era stato il via vai di autovetture in zona in orario di coprifuoco notate sia dalle pattuglie su strada, sia dai carabinieri impegnati in Centrale Operativa nel monitoraggio delle telecamere di sorveglianza cittadine. Iera sera, dopo ulteriori accertamenti, è scattato il blitz all’interno del circolo. Approfittando dell’ingresso di un nuovo cliente, fatto entrare dal retro, stante la chiusura dell’accesso principale con un grosso catenaccio, i carabinieri hanno sorpreso venticinque persone che affollavano due delle 6 stanze di cui è dotato il club, intenti in balli e karaoke. Sui tavoli erano presenti bevande e frutta esotica. Alcuni dei clienti, alla vista dei militari ed approfittando delle luci soffuse, hanno cercato di nascondersi nel bagno o dietro il bancone reception venendo però immediatamente bloccati.
Molti dei presenti si trovano a stretto contatto durante le attività di ballo o comunque seduti nei divanetti; altri erano privi della mascherina di protezione o la indossavano in modo inappropriato. Tutti gli avventori e la proprietà del locale sono stati sanzionati. Il circolo è stato chiuso e sarà proposta alla Prefettura la proroga della chiusura, vista la recidività del club.
Gli organizzatori e gli stessi avventori seguivano una procedura consolidata per l’accesso al locale: questi ultimi giungevano nei pressi dello stabile tramite taxi, o comunque accompagnati da terze persone, evitando così la presenza di troppi veicoli parcheggiati nell’area, accedendo poi all’interno attraverso l’accesso secondario posteriore e previo contratto telefonico con un referente all’interno che così poteva avere immediata contezza dell’identità dell’avventore.
A scongiurare eventuali presenza estranee, il club era dotato di telecamere esterne, nonché di un grosso pastore tibetano che presidiava la parte del perimetro esterno del locale attigua l’accesso secondario.

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