2 Aprile 2021

Ordinanza chiusura negozi, Silli e La Pietra attaccano Giani: “Colpo di grazia alle imprese”


I parlamentari Giorgio Silli (Cambiamo) e Patrizio La Pietra (Fratelli d’Italia) intervengono duramente contro l’ordinanza firmata dal presidente della giunta regionale Eugenio Giani, che prevede la chiusura di negozi – compresi supermercati e tabaccai – per domenica 4 e lunedì 5 aprile, con solo la possibilità della consegna a domicilio esclusivamente con prenotazione (leggi l’articolo).

“Chiediamo un ritiro dell’ordinanza immediatamente, le limitazioni nazionali bastano e l’ordinanza di Giani è utile solo a danneggiare le imprese toscane – scrive Cambiamo Toscana -. Le imprese hanno necessità di programmazione e il metodo Giani danneggia il nostro sistema economico. Un’ordinanza che non porterà benefici in termini sanitari. La giunta Giani non ha ascoltato e non ha programmato insieme alle categorie economiche e ai lavoratori, un colpo di grazia al nostro sistema che infatti vede storcere il naso da parte delle associazioni e da una parte della maggioranza. Un’ordinanza sbagliata nei modi e nei tempi, Giani ripensaci! Solo questo può essere il nostro grido.”
Di improvvisazione parla Patrizio La Pietra di Fratelli d’Italia: “Giani non è all’altezza di concetti elementari come pianificazione e organizzazione. Un politico che improvvisa, che non ha rispetto del lavoro e dei lavoratori. Se non fosse che questa ulteriore mazzata rischia di cancellare per sempre altre attività e altri posti di lavoro – le parole del senatore – ci sarebbe da ridere perché il provvedimento arriva dalla stessa parte politica che fa dell’impresa e dell’occupazione la sua bandiera. Peccato che poi, con i fatti, emerga ben altro. I cittadini toscani sono nelle mani di gente che non ha mai lavorato e ha lavorato pochissimo, non si spiega altrimenti una decisione di questa portata e, per giunta, comunicata quando il mondo del commercio si è già organizzato. Ecco il rispetto che la Regione ha per chi lavora, per chi cerca di tirare avanti tra debiti e ristori risibili, per chi spera in qualche scontrino per non perdere del tutto la speranza. Una vergogna che mi spinge a rinnovare la solita richiesta: le dimissioni di Giani e la presa d’atto della maggioranza di un colossale fallimento a cui serve riparare in fretta”.

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