20 Aprile 2021

Ristoratore 31enne del Cinquale insegue un coetaneo di Prato accusandolo di furto e muore dopo la caduta da un treno merci


Un trentenne pratese è stato iscritto nel registro degli indagati per la morte di Claudio Vita, ristoratore versiliese di 31 anni trovato cadavere all’alba di ieri lungo la linea ferroviaria tra Montignoso e Viareggio. I carabinieri di Prato, su delega della Procura di Massa, hanno perquisito l’abitazione del trentenne pratese per acquisire eventuali elementi sulle circostanze che possono aver portato alla morte di Vita.

In base alla ricostruzione fatta dai carabinieri di Massa Carrara, a cui sono affidate le indagini, Vita, titolare di un noto locale di Cinquale, nella serata di domenica avrebbe rincorso assieme ad altre persone due clienti – il trentenne pratese ed un amico – fino alla stazione di Massa centro credendo che gli avessero rubato 5.000 euro. L’indagato, preoccupato per la propria incolumità, per sottrarsi agli inseguitori si è arrampicato su un treno merci in transito a passo d’uomo. Claudio Vita diversi metri più indietro avrebbe fatto lo stesso, per poi rimanere vittima di una caduta mortale, durante il tragitto del convoglio.

In base alle testimonianze raccolte dai militari, domenica sera il 31enne si trovava nel suo locale assieme ad alcune persone. Alla chiusura, rimasto con qualche amico, si sarebbe accorto che gli mancava il portafogli e una somma di 5.000 euro. Il gruppo si sarebbe messo sulle tracce di due conoscenti andati via dal locale prima di loro. Arrivati alla stazione di Massa, secondo le testimonianze degli amici di Vita raccolte dai carabinieri, una delle due persone che stavano cercando, un giovane residente a Prato, sarebbe fuggito verso i binari e poi sarebbe salito su un treno merci che stava transitando a passo d’uomo.

Il pratese sarebbe salito a metà convoglio mentre Claudio Vita, che aveva l’uso di un solo braccio a causa di un incidente stradale di anni fa e girava per questo sempre con un tutore, si sarebbe aggrappato all’ultimo convoglio del treno. Non ci sarebbero dopo questo momento altre testimonianze da parte delle persone che erano col 31enne. La salma è stata poi ritrovata alcuni chilometri dopo la stazione, vicino ai binari. Secondo i carabinieri il 31enne sarebbe caduto: “Non può esserci stata colluttazione tra i due sul treno – è stato spiegato dai militari – perché Vita si è aggrappato all’ultimo vagone merci, e tra lui e la persona che inseguiva abbiamo contato 15 vagoni”. I carabinieri di Prato hanno anche ascoltato il giovane pratese, che ha negato ogni accusa.

L’avvocato Leonardo Pugi, che lo assiste, ha chiesto alla Procura di Massa di acquisire le immagini di videosorveglianza della stazione per far luce sull’accaduto. “In questa vicenda – afferma l’avvocato Pugi – ci riteniamo parte offesa: il mio assistito è stato oggetto di un’aggressione; accusato ingiustamente del furto, ha tentato di scappare a piedi. Arrivato alla stazione, ha chiesto aiuto ad un taxista per chiamare i familiari perchè precedentemente, nel parapiglia nei pressi del locale, aveva perso il cellulare e i soldi; poi mentre aspettava il treno per tornare a casa sono arrivate tre macchine di corsa. Si è impaurito, ha visto il treno merci in transito e ha deciso di salirci sopra. Ha visto che lo inseguiva il cuoco del ristorante, ma non ha individuato le altre persone e non sa che cosa sia successo a Claudio Vita”.

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