29 Aprile 2021

Uno striscione su Palazzo comunale per Giulio Regeni nel giorno dell’inizio del processo


Rimarrà appeso sulla facciata del palazzo comunale, fino a lunedì 3 maggio, lo striscione dedicato a Giulio Regeni. Lo striscione, issato nel giorno dell’inizio del processo, reca la scritta “Verità e Giustizia per Giulio Regeni”. Il processo vede in Egitto alla sbarra quattro agenti della National security, accusati del sequestro, della tortura e dell’assassinio di Giulio Regeni.

Presenti il sindaco Matteo Biffoni, l’assessore all’Istruzione, alle pari Opportunità e alla Memoria Ilaria Santi, l’assessore ai Servizi per i cittadini, Patrimonio e Turismo Gabriele Bosi, il presidente del Consiglio comunale Gabriele Alberti e Erica Greco di Amnesty International.

“Confermiamo anche in questo giorno importante la vicinanza alla famiglia Regeni e con oggi ci uniamo agli altri Comuni italiani e a Amnesty International a favore dell’iniziativa della scorta mediatica per Giulio. Oggi comincia il primo vero processo per la verità, un passo fondamentale verso la giustizia per assicurare alla legge i responsabili – ha detto l’assessore all’Istruzione, alle pari Opportunità e alla Memoria Ilaria Santi -. Questo percorso parte cinque anni fa e si collega anche alle iniziative che abbiamo fatto negli anni passati. Abbiamo avuto a Prato anche i genitori di Giulio e ci sembrava importante oggi 29 aprile essere accanto a loro”.

“Come Amministrazione riteniamo importante dare un segnale di continuità dell’impegno che il Comune di Prato porta avanti nei confronti della difesa dei diritti umani e della verità per Giulio Regeni, così come per Patrick Zaki” queste le parole del presidente del Consiglio comunale Gabriele Alberti.

“Sono stati cinque anni molto lunghi e la famiglia di Giulio Regeni si è sempre battuta con grande dignità affinché fosse fatta giustizia ricordandoci l’importanza dei valori democratici – ha affermato Erica Greco di Amnesty International -. Sarà un processo necessario e Amnesty International si è battuta fin da subito per non rendere vana la morte di Giulio e continuare nella difesa dei diritti umani”.

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