8 Maggio 2021

Attività di bar e ristorazione, le precisazioni del Consiglio dei Ministri sugli orari dell’asporto


Il Ministero dell’Interno, d’intesa con la presidenza del Consiglio dei Ministri, ha fornito ulteriori indicazioni relativamente all’attività dei servizi di ristorazione. Nello specifico ha precisato che in zona gialla per le attività identificate prevalentemente da codice Ateco 56.3 “la vendita per asporto debba ritenersi consentita anche oltre le 18.00, nel rispetto dei limiti orari agli spostamenti. Rimangono comunque oggetto di divieto sia il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici o aperti al pubblico dopo le 18, sia la consumazione sul posto o nelle adiacenze dei pubblici esercizi,
in qualsiasi orario”.

Sul tema arrivano anche delle precisazioni da parte dell’assessore regionale Leonardo Marras e dal presidente dell’Anci Toscana Matteo Biffoni. “Per ‘consumo all’aperto’ deve intendersi quello effettuato in esercizi dove i tavoli sono chiaramente posti all’aperto, in spazi senza alcuna copertura o con coperture mobili, ad esempio ombrelloni o tende, eventualmente in spazi dotati di strutture esterne comunque in grado di garantire un cospicuo e continuo ricambio dell’aria, ma non certamente in ‘stanze aperte’. Gli spazi all’aperto sono verande, dehors, terrazze, tettoie, costruite all’aperto, strutture per loro definizione, ed autorizzazione, amovibili. Le stanze, invece, sono per definizione luoghi chiusi. Il fatto che una stanza possa avere delle finestre è del tutto ovvio, ma non basta aprire una finestra per rendere un locale idoneo ad ospitare pranzi o conviviali in questo drammatico periodo contraddistinto dalla pandemia da covid. Non abbiamo mai parlato di ‘stanze aperte’. La nota ai sindaci è chiara. Occorre tuttavia che questo punto sia altrettanto chiaro alla pubblica opinione, altrimenti si rischia solo di creare confusione ed apprensione anche tra le autorità preposte al controllo”.

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