12 Maggio 2021

Circa mille studenti dai 6 ai 16 anni hanno abbandonato la scuola nell’anno del Covid. La metà è tornata nei Paesi d’origine


Si aggira intorno al migliaio la cifra dei bambini e dei ragazzi in obbligo scolastico che non sono rientrati a scuola a causa dell’emergenza sanitaria. I numeri aggiornati sono stati dati dall’assessore all’Istruzione del comune di Prato Ilaria Santi, in questa che si avvia ad essere l’ultima parte dell’anno. Che la maggior parte di questi studenti mai ritornati sui banchi sia di origine straniera è indubbio, se è vero che almeno la metà di loro risulta essere stata ritirata da scuola poiché tornata nei “Paesi d’origine”. L’altra metà è quella che pone il vero problema sul lungo termine: sono i cosiddetti fantasmi della scuola. “Il Comune di Prato ha fatto partire le segnalazioni delle famiglie per abbandono scolastico, parliamo di circa 500 segnalazioni effettuate per obbligo di legge – spiega l’assessore Santi -. C’è un numero cospicuo di bambini che sono stati mandati dai nonni, sia in Cina sia in altri Paesi extraeuropei”.

C’è poi la questione dei ragazzi dai 6 ai 16 anni che non frequentano perché hanno scelto l’educazione parentale: sono 241 nel comune di Prato, tra cui anche italiani, riporta l’assessore Santi. A settembre dovranno superare un esame per passare alla classe successiva, ma ad oggi anche loro sono, per i vari uffici scolastici, “fantasmi”, dato che non sono conteggiati ai fini delle cattedre da assegnare a Prato: “Questo sarà un vero problema – continua Ilaria Santi – perché coloro che supereranno l’esame di ammissione alla classe successiva, andranno a riempire ulteriormente le classi. Le classi numerose rischiano davvero di essere ancora e di nuovo una realtà nel prossimo anno scolastico, se non sarà posta la giusta attenzione agli organici di Prato”.

 

LS

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