Giovane morta in orditura, la testimonianza della madre: “Era contenta del suo lavoro, ora dobbiamo pensare al bambino” VIDEO
Sempre col sorriso sulle labbra. E’ questa la caratteristica che si nota subito dalle foto sui social di Luana D’Orazio, l’operaia di 22 anni morta ieri ad Oste per un incidente sul lavoro all’interno dell’orditura in cui era impiegata. Un sorriso luminoso come solo la giovinezza sa esprimere. E di vita davanti ne aveva ancora tanta Luana, se quel macchinario ieri non l’avesse trascinata mettendo fine per sempre alla sua esistenza. Luana viveva ad Agliana con i genitori e il figlio di 5 anni. Da un paio di anni lavorava nell’orditura di Oste. Aveva fatto da comparsa in alcuni video musicali e anche nel film di Leonardo Pieraccioni Se son rose. Una morte prematura – troppo – che ha sconvolto la comunità di Le Querci, dove viveva, quella di Montemurlo, dove lavorava e che ha avuto risonanza a livello nazionale, perché se morire di lavoro resta inaccettabile, morire di lavoro a 23 anni ancora da compiere lo è ancora di più. E l’idea che un bambino di 5 anni non potrà più rivedere la sua mamma uscita la mattina per lavorare e mai più tornata a casa non può lasciare indifferenti. “Era contenta del suo lavoro e amava il suo bambino – l’ha ricordata la mamma Emma Marrazzo – Ha solo 5 anni ma è molto intelligente. Da ieri non mi chiede quando torna la mamma da lavoro, forse qualcosa ha capito. A Luana sarebbe piaciuto diventare famosa, ma non così”.
Un immane tragedia che ci travolge tutti. Commentare oggi sarebbe inopportuno. Il suo bellissimo sorriso ci accompagnerà per sempre nel suo ricordo.
sara’ sempre nel cuore di tutti