17 Maggio 2021

Morte di Luana, la perizia dovrà rispondere sulla velocità dell’orditoio al momento dell’incidente


Alla fine di questa settimana, o al più tardi all’inizio della prossima i periti ispezioneranno il macchinario dell’Orditura Luana di Oste in cui è rimasta schiacciata Luana D’Orazio, la 22enne vittima di un incidente sul lavoro avvenuto lo scorso 3 maggio. La perizia dell’ingegnere Carlo Gini, indicato dalla Procura di Prato, sarà depositata entro 60 giorni dalla sua nomina e dovrà rispondere ai quesiti-chiave dell’inchiesta. In prima battuta occorrerà capire se e perchè, come pare emergere dalla saracinesca rimasta sollevata, i dispositivi di sicurezza – comprese le fotocellule – non sono entrati in funzione. In seconda battuta sarà importante appurare in quale fase delle lavorazioni l’orditoio si trovasse al momento in cui è accaduto l’incidente. Una circostanza, quest’ultima, che potrebbe essere fondamentale nel determinare la sussistenza del nesso causale tra la presunta rimozione delle cautele antinfortunistiche e la morte della povera Luana. Una prima fase della lavorazione all’orditoio prevede infatti che l’operaio possa avvicinarsi al subbio e farlo ruotare lentamente azionandolo con un pedale. Nelle fasi successive, in cui il macchinario ruota ad alte velocità, l’orditoio dovrebbe invece azionarsi soltanto quando la saracinesca di sicurezza è abbassata.
Il sospetto degli inquirenti – che hanno iscritto nel registro degli indagati, per omicidio colposo e per rimozione e omissione dolosa delle cautele anti-infortunistiche la titolare Luana Coppini e il manutentore esterno Mario Cusimano – è che i dispositivi di protezione siano stati disattivati in entrambi gli orditoi presenti nella fabbrica, per consentire una maggiore speditezza nelle lavorazioni.
Un altro elemento emerso negli ultimi giorni è la fotografia, pubblicata dal Corriere Fiorentino e da altri media, raffigurante una ragnatela sulla colonna laterale dove scorre la barriera di protezione del macchinario che ha causato la morte di Luana. Un elemento, questo, che farebbe pensare ad una sistematicità nel mancato funzionamento della saracinesca, anche se su questo punto potrebbero essere più chiare le testimonianze dei colleghi di Luana, già sentiti dagli inquirenti, e le stesse “scatole nere” dei macchinari oggetto di perizia.
Sulla questione delle ragnatele, Stefano Camerini, il legale di Mario Cusimano ha dichiarato all’Ansa: “Non credo possa essere un tema dell’inchiesta, la trovo una questione avulsa dall’oggetto della vicenda”.

Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments