26 Maggio 2021

Morte Luana D’Orazio, per la verità sui macchinari occorre l’intervento della casa produttrice


Nuovo sopralluogo stamani nell’azienda tessile di Oste di Montemurlo dove lo scorso 3 maggio ha perso la vita, trascinata in un orditoio, Luana D’Orazio, 22 anni, madre di un bimbo di 5 anni. Ad effettuarlo l’ingegnere Carlo Gini, incaricato dalla procura di svolgere una consulenza sul macchinario e sulla dinamica dell’infortunio sul lavoro. Il perito oggi aveva il compito di rimettere in funzione l’orditoio che ha stritolato la giovane. Con lui presenti, oltre a vigili del fuoco e tecnici Asl, i consulenti della parte offesa e dei due indagati: la titolare della ditta, Luana Coppini, e il tecnico manutentore Mario Cusimano. Gli accertamenti sono finalizzati a stabilire la fase esatta del ciclo di lavorazione durante la quale è occorso l’infortunio mortale. Altro quesito a cui dovranno rispondere i periti è se i sistemi di protezione del macchinario fossero funzionanti o siano stati manomessi, così come ipotizza la procura che ha iscritto nel registro degli indagati la titolare dell’azienda e il tecnico, per i reati di omicidio colposo e rimozione dolosa delle cautele antinfortunistiche. Il sopralluogo di oggi, da quanto emerge, non è stato risolutivo: i dati raccolti devono essere letti e interpretati con la collaborazione dei tecnici della casa produttrice del macchinario, la tedesca  Karl Mayer, che potrebbero essere convocati per un nuovo sopralluogo ad Oste la prossima settimana. I risultati della perizia dovranno essere consegnati alla Procura entro metà luglio, quando scadranno i 60 giorni dall’assegnazione dell’incarico.

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