20 Maggio 2021

Morto Luigi Salvioli, la sua carriera divisa tra moda e arte


È morto a Prato Luigi Salvioli, 78 anni, art director, curatore di mostre, scrittore, agente di fotografi e – negli anni Ottanta – fotomodello per le grandi griffe della moda internazionale.

Originario della provincia di Prato, Salvioli si è spento dopo una lunga malattia. Nel 2013 era stato tra i curatori della mostra pratese su Enrico Coveri, di cui fu amico personale. Un anno prima aveva curato un progetto sul tema dell’integrazione insieme al Comune di Prato, ‘Domani è già oggi’, per il quale aveva anche pubblicato un libro. Salvioli aveva lavorato nella moda in molteplici ruoli: come modello, agente e successivamente come collaboratore delle agenzie più importanti nel mondo, diffondendo l’ immagine del Made in Italy e valorizzando i fotografi storici del settore.


Tornato da qualche anno a Prato dopo una lunga parentesi a Milano, ha continuato a collaborare con Istituto Marangoni, con Aldo Fallai e Roberto Riccio, contribuendo a lanciare l’Immagine dell’istituto con mostre a Londra, Milano, Shanghai e Parigi.
La salma è esposta alla Misericordia di Prato dal primo pomeriggio di oggi, mentre il funerale si svolgerà nella Basilica di Santa Maria delle Carceri domani alle 16.

La consigliera regionale Ilaria Bugetti, che ha in comune con Salvioli le origini valbisentine e al quale era legata da una profonda amicizia, lo ricorda così: “Ho conosciuto Luigi Salvioli quando si presentò a casa dei miei genitori, io non c’ero, lasciandomi un libro autografato sulla mostra Domani è già oggi. Una bellissima pubblicazione; una mostra sull’integrazione quindi sicuramente un precursore che ha intravisto nell’integrazione una forma di arte, un mondo diverso, una visione di dove saremmo dovuti andare. Poi mi fa piacere ricordare Oltre la moda e Pinocchio. Era un vulcano di idee e un personaggio sicuramente eclettico. Oltre al personaggio, all’artista, al modello, avevamo entrambi origine della Valbisenzio ed era quindi nato un grande affetto, un’amicizia che ci ha portato negli anni a condividere tanti momenti belli e anche quelli meno belli. Per me, ma credo sia stato lo stesso anche per lui, eravamo due punti di riferimento, quindi davvero un grande grande affetto mi legava a Luigi. Fino a due anni fa è stato veramente una presenza con cui ci incontravamo spessissimo, con il rammarico di non essere riuscita a fare l’ultima mostra fotografica che lui intendeva fare, quella su Veruschka. L’ultima volta l’ho visto giugno scorso. Ci siamo incontrati in un ristorante, con commozione perché lui aveva subìto un ictus e ne era finalmente uscito. Poi la pandemia. Sicuramente la città, e tutti noi, perdiamo un grande artista, una persona che aveva una visione del tutto particolare e che sicuramente ci avrebbe potuto insegnare qualcosa”.

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