3 Giugno 2021

Il Presidente della Repubblica Mattarella ricorda Luana D’Orazio. Il punto sull’inchiesta a un mese dall’incidente


Proseguirà domani con il terzo sopralluogo alla fabbrica di Oste, la perizia sul macchinario in cui è rimasta schiacciata Luana D’Orazio, la 22 enne che un mese fa ha perso la vita nell’incidente presso L’Ordituraa Luana, dove la giovane, madre di un bambino di 5 anni, lavorava come apprendista.
La scatola nera dell’orditoio è stata spedita in Germania, presso l’azienda costruttrice del macchinario, affinchè siano decifrati i dati relativi agli ultimi comandi applicati, e sia data risposta ad altre domande: quale fase di lavorazione era in corso al momento dell’incidente, quali interventi di manutenzione e quali modifiche ai dispositivi di sicurezza erano stati fatti, quando e da parte di chi. Altro quesito che dovrà trovare risposta è come si sia arrestato il macchinario a seguito dell’incidente.
Tre gli indagati per omicidio colposo e rimozione o omissione dolosa di cautele antinfortunistiche: al manutentore Mario Cusimano e alla titolare dell’orditura Luana Coppini, nei giorni scorsi si è aggiunto il marito di quest’ultima, Daniele Faggi, ritenuto l’amministratore di fatto della ditta e l’addetto alla manutenzione dell’orditoio al quale stava lavorando Luana.
Dai primi rilievi, in attesa che la perizia sia completata entro metà luglio, è emerso che erano state disattivate le saracinesche dell’orditorio in cui è avvenuto l’incidente e di un secondo orditoio similare. La disattivazione di questo cancello protettivo potrebbe tuttavia risultare ininfluente nel caso in cui l’incidente fosse avvenuto nella prima fase del ciclo di lavorazione, durante la quale la saracinesca non entra in azione e l’operaio si può avvicinare al subbio, che ruota a velocità più basse, azionandolo con una pedaliera. Gli inquirenti contestano però altre violazioni alle normative antinfortunistiche, che potrebbero avere avuto un ruolo nel tragico incidente, fra cui l’abbigliamento non idoneo alle mansioni a cui Luana era stata assegnata. Al momento dell’accaduto, la 22enne non indossava una divisa, ma una comune maglia che potrebbe essere rimasta agganciata al macchinario, trascinandola in una piccola fessura dove la ragazza è rimasta incastrata.
Altri accertamenti da parte della Procura riguardano il cellulare della vittima: in alcuni file audio vocali, inviati al fidanzato e ai familiari, la giovane si era lamentata per i turni pesanti di lavoro e per essere stata lasciata sola, assieme ad una collega, ad un macchinario particolarmente lento e “mezzo tronco”.
Ieri, intanto, nel giorno della Festa della Repubblica, la figura di Luana D’Orazio è stata citata dal Presidente Sergio Mattarella nel suo discorso agli italiani. In un passaggio nel quale parlava delle imperfezioni della nostra Repubblica, il Presidente Mattarella ha richiamato ad uno sforzo per contrastare le morti sul lavoro. “Ancora troppe ingiustizie. Ancora diseguaglianze. Ancora condizioni non sopportabili per la coscienza collettiva, come l’evasione fiscale o le morti sul lavoro. Il ricordo del sorriso di Luana D’Orazio – ha detto Mattarella – impegni tutti al dovere di affrontare il tema della sicurezza dei lavoratori con determinazione e con rigore”.

Sotto, il discorso integrale di ieri del Presidente della Repubblica. Attorno al minuto 16, il passaggio dedicato a Luana D’Orazio.

Nella foto, il murales dedicato a Luana D’Orazio realizzato a Roma dall’artista Jorit

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